Leggendarie e affascinanti creature moresche, case tradizionali, castelli e vie romane: sono i tesori che vi attendono in Algarve, culla di tutte le culture.
L’Algarve, la regione più meridionale del Portogallo, possiede un ricco patrimonio storico e culturale, a disposizione di chiunque la visiti. Non c’è che da scoprirlo. Iniziate dalle tracce lasciate dai popoli insediatisi in Algarve. Partite dal Paleolitico, visitando il Dolmen di Pedra do Alagar e a seguire dirigetevi, lungo una via romana, a Sagres, punto di partenza della saga delle Scoperte Portoghesi, nel XV secolo. Lungo la strada, svelate i segreti e ascoltate le storie dell’immaginario regionale. Se talune hanno ispirato nomi di luoghi e località, altre hanno abbellito i versi delle canzoni tipiche dell’Algarve. Non limitatevi alle leggende e partecipate alla festa, ricca di ritmi e colori, del folclore.
Nel tintinnare dei triangoli e nell’euforia della fisarmonica, scoprite, durante una fiera o una festa, la bellezza dell’artigianato locale. Osservate le donne, dalle cui abili mani escono i bei cappelli di foglie di palma nana intrecciate, o il modo in cui gli uomini usano le canne per costruire cesti. Compratene uno e usatelo per riporvi cibo e bevande per un pic-nic. Tra una località e l’altra, approfittatene per ammirare il biancore delle case e i camini merlettati, forse il simbolo più caratteristico della cultura tradizionale della regione.
Storie dell'Algarve
State attenti a viaggiare per l’Algarve. Dove meno ve lo aspettate, potreste incontrare una storia curiosa, che vi aiuterà a conoscere meglio la regione portoghese più visitata dai turisti di tutto il mondo. Forse non sapete che la città di Lagos venne attaccata da Francis Drake, uno dei più celebri corsari inglesi, e che, al largo della sua baia, nel 1693, il francese Tourville affondò una flotta anglo-olandese di 80 navi, comandata dall’ammiraglio inglese Rooke. Sapevate che nel Museu Etnográfico e do Trajo Algarvio (S. Brás de Alportel) potrete vedere la ricostruzione di un’antica “barbearia” – antico locale di rinione e pettegolezzo- e di una “botica”, dove le classi più ricche venivano coinvolte in lotte politiche?
Scoprite come i comignoli dell’Algarve, di palese influenza araba, cominciarono ad essere prodotti solo circa 200 anni dopo l’espulsione dei mori dalla regione. Venite a conoscere questa e altre storie di donne arabe legate da incantesimi e principi scomparsi lungo le coste africane. Se volete provare il vino locale, dovete sapere che, in un chiaro omaggio alla qualità delle vigne del sud, nel XIX secolo, le uve di questa regione viaggiarono fino alle tenute agricole del Douro, per mischiarsi con la poca produzione settentrionale scampata ad un terribile attacco della peronospera.
Il folklore dell'Algarve
In vacanza o di passaggio, non perdete l’opportunità di innamorarvi del foklore di questa regione. Nel periodo delle feste, uomini dal cappello di feltro nero e dallo sguardo vivace e donne abbigliate con vestiti colorati, sfilano per le strade cantando e ballando. Entrate nell’anima di questo popolo e deliziatevi con il "corridinho", il "baile de roda" e il "baile mandado", in cui i danzatori eseguono le figure suggerite loro dal "mandador". In un mulinello di colori, osservate le coppie che girano su loro stesse, fino a non essere quasi più visibili, eccezion fatta per i colori delle gonne e il suono delle voci.
Il ritmo e la velocità delle danze contrastano con le parti cantate, generalmente lente, con le parole quasi recitate. E’ il caso dei canti di lavoro dei pescatori e delle ninnananne. Durante i primi giorni dell’anno, si sentono gruppi popolari che si formano via via per la strada, cantando le "Janeiras", di porta in porta. Nella danza e nelle canzoni scoprite due diverse facce dello stesso Algarve, pronto a esplodere d’allegria, ma che rivela anche nel canto la malinconia con cui si contempla un mare senza fine.
Algarve, romano e arabo
La regione più meridionale del Portogallo possiede, visibilmente, segni della presenza umana che risalgono ad epoche immemorabili. Cominciate col visitare le vestigia neolitiche di Anta da Pedra do Alagar no Ameixial (Loulé) e di Anta das Pedras Altas em Cachopo (Tavira). La prima è stata datata a 4000 anni fa. Qui, i romani lasciarono ponti, strade e città. Venite a conoscere le rovine di Boca do Rio (Budens) e di Cerro da Vila (Vilamoura), come anche la “villa” romana di Milreu (Estói). Oltre ai castelli, i segni dell’influenza araba sono ancora visibili nell’architettura della regione. Non sarà difficile trovare piccoli agglomerati dalle pareti bianche, con comignoli merlati.
Quando, di notte, cercherete la lieve brezza estiva sui terrazzi, sappiate che questi sono eredità dei mori che, in Algarve, regnarono per circa cinque secoli. A tutto questo si aggiungono castelli, chiese e monumenti, voluti dai re portoghesi. Testimonianza singolare dell’epoca d’oro delle scoperte geografiche, non perdetevi la fortezza di Sagres e una visita alla città di Lagos. Se voleste saperne di più, nelle principali località, o vicino agli stessi monumenti, c’è sempre un museo o un nucleo museologico, dove potervi documentare sul tema che più vi interessa.
( Fonte: www.visitportugal.com)
Editing: Angelo Marcotti