Nell’ Alta Langa, Bergolo si anima di murales, dipinti e sculture in una galleria all’aperto da scoprire passeggiando tra archi e portoni.
Architetture rigorose in pietra grigia, sullo sfondo delle onde collinari delle Langhe, e all’improvviso una parete che esplode di colore. Siamo a Bergolo, dal latino “luogo dell’erica”, paese dell’Alta Langa dall’anima fiera, che non solo è comune autonomo da tempo immemorabile nonostante le sue piccole dimensioni, ma negli ultimi decenni ha saputo trovare la strada per trasformarsi da centro agricolo a centro turistico, puntando sull’arte contemporanea.
È dal 1993 infatti che, grazie al concorso “Bergolo: paese di pietra” rivolto a tutte le scuole a indirizzo artistico d’Italia, il borgo ogni anno si arricchisce di nuovi murales, dipinti e sculture. Ad oggi le opere esposte sono una quarantina: una piccola galleria all’aperto, da scoprire passeggiando tra archi e portoni. Sabato 23 e domenica 24 giugno il paese ripropone il concorso di arte murale, con convegni, performance dal vivo e concerti. Se invece si vuole andare alla scoperta della storia più antica del paese, si può partire da quella che oggi è la sede comunale, un tempo confraternita detta “dei battuti”, che espone del salone d’ingresso una bella tela di inizio Seicento: una Madonna col Bambino tra Sant’Antonio e San Sebastiano, sullo sfondo di un paesaggio collinare forse ispirato al vicino territorio di Gorzegno. Il dipinto proviene dalla Cappella di San Sebastiano, la più antica parrocchia del paese, una pieve romanica del XII secolo. La sua decorazione sobria e severa spicca sul panorama vastissimo che si apre ai suoi piedi. Da qui ben si comprende la posizione strategica di Bergolo, posto sulla Via del Sale, nel mezzo dei traffici commerciali che univano il Piemonte e le coste liguri. Del resto, in tutta l’Alta Langa si possono ancora vedere i frutti dei secolari passaggi di merci e culture: per fare qualche esempio, in pochi chilometri da qui si raggiungono Cortemilia, antica coorte romana, i castelli di Prunetto e Gorrino, e le torri di Roccaverano. ( Fonte: www.lastampa.it)
Informazioni: www.bergolo.org