Chi l’ha detto che per rilassarsi nei mesi freddi servano per forza sauna, acqua calda e massaggi? Sono in tanti - non solo i montanari incalliti - a pensare che una camminata nella neve sia l’ideale per mantenersi in forma, dimenticare lo stress del quotidiano e lasciarsi arricchire lo spirito dalla bellezza dei paesaggi della natura invernale.
Soprattutto in Liguria - terra di antichissima tradizione alpinistica e passione per l’andar per monti (solo la sezione Cai di Genova Bolzaneto, per dirne una, conta oltre mille iscritti) - non passa mai di moda la pratica della rifugiata: uno o due giorni di escursione in altura, possibilmente nei boschi dei parchi sparsi sul territorio, con tanto di notte (e/o lauto pasto) al tepore della stufa di un rifugio, gestito o da affittare per l’occasione. E poco importa che la cucina di montagna non sia il massimo per mantenere la linea: a tonificare i muscoli e far consumare calorie ci penseranno le ciaspole, la versione moderna delle antiche racchette da neve, tra i nuovi must in quanto ad attrezzatura sportiva invernale.
Tornate in uso di recente, nella storia necessarie a cacciatori e pastori di montagna, le nuove racchette da neve consentono di camminare senza sprofondare, godendo del cammino senza troppa fatica. Realizzate da uno stampo in plastica o con un'intelaiatura in alluminio con superficie d'appoggio in poliuretano, vanno agganciate agli scarponi e sono dotate di accorgimenti tecnici che facilitano la camminata: i ramponcini fissi in punta di scarponi e del calcagno agevolano la tenuta su neve dura o ghiacciata, gli attacchi snodabili servono a ridurre lo sforzo sul ripido e ad adattare il passo al tipo di terreno e innevamento. Diventate attrezzatura di altissima qualità tecnica, quelle più performanti arrivano a costare 300 Eu (il tipo base anche meno di 80), ma il modello va scelto a seconda della frequenza d'utilizzo o degli itinerari che si intendono percorrere.
Se in val di Non, ogni gennaio da 39 anni a questa parte, si mettono a ciaspolare tutti insieme a centinaia i concorrenti (tra agonisti e ed escursionisti da tutto il mondo) in gara alla Ciaspolada sulle nevi alpine del Trentino, i monti che circondano la Liguria non sono da meno, e nascondono numerosi itinerari o semplici escursioni in giornata da vivere con le racchette ai piedi. Qua la neve si è fatta attendere fino a dicembre inoltrato, ma in questo inizio 2012 è l’ideale per ciaspolare, soffice e abbondante.
La foresta delle Lame, nel cuore del Parco Regionale dell’Aveto, nel Genovese, è uno dei luoghi più frequentati anche in inverno. L’escursione più comune, adatta a tutti, parte dall’Albergo delle Lame (poco sopra Rezzoaglio, tel. 0185 870036), casa accogliente immersa nel bosco, e poi risale in 700 metri di dislivello (circa tre ore) fino alla vetta del monte Aiona. Gli impianti di risalita del monte Bue sono poco lontani ma non disturbano, e la neve del bosco è utile per scoprire la natura che vive in questo parco: sono ben visibili le tracce degli animali (caprioli, lepri, faine, volpi, scoiattoli, persino qualche lupo), e oltre il passo Pre de Lame, sotto la cima, il forte vento 'scolpisce' e trasforma il tronco degli alberi in forme spettacolari. La gita si può spezzare in due giorni, pernottando al piccolo rifugio Monte degli Abeti (nove posti letto, tavolata e cucina, tel. 0185 86829), a neanche un’ora da Lago delle Lame.
Nel parco dell’Antola, a circa venti chilometri dal capoluogo, l’itinerario da provare ciaspole ai piedi è quello che dai dintorni di Torriglia porta in un’ora e mezza circa sulla sommità a piramide erbosa (innevata - e ghiacciata - d’inverno) del monte Antola. La partenza della gita si può fissare a Casa del romano, gruppo di case raggiungibile dal paese di Propata, sulla strada che va verso il Lago del Brugneto, e una volta in cima si può scegliere di sostare al nuovo rifugio dell’Antola, recentemente ristrutturato (www.rifugioantola.com, tel. 010 944175), o di scendere a pranzare alla pittoresca Locanda del Pettirosso di Pentema. Dalla vetta si possono ammirare le cime lontane dei monti della val d’Aveto (Penna e Aiona).
Nel complesso delle Alpi Liguri, nell’estremo ponente della regione, si può organizzare un weekend al rifugio Sanremo (tel. 0184 505983), casetta in muratura su due piani che resiste tra le sommità del Cimonasso e della Valletta, a quota 2054 metri, nel gruppo del monte Saccarello. Raggiungibile da Monesi in due ore, può ospitare 25 persone in un’unica camerata (e ospitale sala-cucina munita di stufa centrale) e funzionare da posto-tappa per salire alle vette vicine di prima mattina. Questo inverno sarà forse l’ultimo utile per godere della tranquillità e del paesaggio selvaggio: nei progetti della Provincia di Imperia c’è infatti il prolungamento della seggiovia di Monesi fino allo spiazzo del rifugio.
Dal Sanremo, nelle giornate terse, è possibile ammirare alcune delle Alpi Marittime più frequentate dagli appassionati ciaspolatori liguri (Pizzo d’Ormea, Galero e Antoroto su tutte), ma l’escursione piemontese che vi consigliamo porta al rifugio Zanotti, in Valle Stura di Demonte, nel cuneese (tel. 011 3179796). Occorre essere scialpinisti esperti per conquistare le vette sovrastanti, ma vale la pena ciaspolare per due ore e mezza (sulla strada militare che sale al rifugio da Pietraporzio) anche solo per passare una serata al tavolo del custode Gianfranco. Modi bruschi da montanaro e tante storie da raccontare, per scioglierlo bastano un bicchiere di buon vino e un piatto di fagioli e salsiccia.
( Fonte: www.mentelocale.it)