La sede museale della Fondazione Magnani Rocca, inaugurata nella primavera 1990 nella Villa di Corte di Mamiamo di Traversetolo, presso Parma, ospita la prestigiosa collezione di Luigi Magnani (1906 - 1984), una collezione che annovera, fra le altre, opere di Gentile da Fabriano, Filippo Lippi, Dürer, Tiziano, Rubens, Van Dyck, Goya e, tra i contemporanei, Monet, Renoir, Cézanne sino a de Pisis, 50 opere di Morandi, Burri, oltre a sculture quali un'importante Canova e due opere di Lorenzo Bartolini.
Nella Villa, nella quale è stata lasciata il più possibile invariata la collocazione dei mobili per conservare la sua atmosfera di casa vissuta, troviamo importanti mobili ed oggetti Impero, tra i quali una vasca in malachite del Thomire, e mobili di Jacob.
Per quanto riguarda gli impianti tecnici e le strutture espositive, si sono seguite le modalità più avanzate a livello internazionale, anche per garantire all'edificio non solo una perfetta conservazione delle opere d'arte, ma anche le caratteristiche che lo rendano adatto ad ospitare opere di altri Musei.
La sede è inoltre dotata di una Sala polivalente per esposizioni temporanee, conferenze e convegni.
Il Parco Romantico
La Villa dei capolavori è situata in un bellissimo parco secolare popolato di animali che rende la Fondazione meta estremamente piacevole oltre che di notevole interesse culturale per i visitatori.Con un’estensione di dodici ettari il parco ricalca il modello all’inglese, caratterizzato da una distri¬buzione irregolare delle masse vegetali, spesso al¬ternate da ampi spazi erbosi.
La presenza di arboreti, alberi monumentali so¬litari e vegetazione arbustiva spesso spontanea conferisce al parco un valore estetico che si basa in gran parte sulla varietà delle forme, e gli dona un aspetto che riflette tanto l’armonia del parco all’inglese quanto il fascino della natura selvatica. Ulteriori elementi di varietà paesaggistica sono le due aree di giardino formale all’italiana con le basse siepi in bosso che prolungano sul terreno le linee architettoniche del complesso.
Alle spalle della Villa, verso il piano, si apre la distesa del vasto prato delimitato dall’infilata delle sei colonne ioniche marmoree provenienti da una chiesa e chio¬stro settecentesco del sud Italia, distrutto durante la seconda guerra mondiale. L’assetto attuale del parco è stato impostato quasi interamente all’inizio dell’Ot¬tocento, quando una grotta e un laghetto artificiali contribuivano a donargli un aspetto alquanto differente dall’attuale; del laghetto si può scorgere ancora qual¬che traccia di una parte dell’invaso.
Nel parco sono presenti una quarantina di specie arboree e arbustive, di cui la maggior parte è costituita da specie ad alto fusto; predominano specie esotiche, introdotte per il loro valore ornamentale. E’ da segnalare la presenza di alcuni esemplari arborei monumentali, come Cedrus atlantica, Cedrus libani, Sequoia sempervirens, Quercus robur, Platanus hybrida.
Fonte: http://www.magnanirocca.it/magnanirocca/parco.html