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CLUB ANDARE IN GIRO

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La Val Padana a due ruote

Pubblicato da oleg su 12 Giugno 2013, 09:05am

Tags: #Dal Mondo Dei Viaggi

http://www.lastampa.it/rf/image_lowres/Pub/p3/2013/06/06/Speciali/Foto/RitagliWeb/LIZEZLQ25072--U10103508240041YQG-384x230--330x185.jpgPiemonte, Emilia e Lombardia offrono molte mete attrezzate per chi ama la bicicletta: in tutto relax si scoprono città, fiumi e tesori gastronomici
Marco Moretti

Dal 19 al 23 giugno Piacenza, Cremona, Parma, Reggio Emilia e Modena saranno per cinque giorni meta di ciclisti in occasione del cicloraduno nazionale della Federazione Italiana Amici della Bicicletta (Fiab). 

 

Nelle città della pianura Padana la bicicletta è il più familiare mezzo di trasporto. Qui pedalare è una comune attività quotidiana. Usano la bici i bambini per andare a scuola, molti adulti per recarsi al lavoro e gli anziani per ritrovarsi con gli amici in piazza. Ed è qui che nell’ultimo decennio è stato realizzato il maggiore numero di piste ciclabili in rapporto agli abitanti. E si trovano le prime dieci città italiane per indice di ciclabilità. Su questo retroterra si è basato l’accordo siglato la primavera dell’anno scorso tra il Circuito Città d’Arte (www.circuitocittadarte.it) e la Fiab (www.fiab-onlus.it) per aprire i centri storici a misura d’uomo al cicloturismo. Vi aderiscono dodici città: Alessandria, Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi, Modena, Monza, Parma, Pavia, Piacenza, Reggio Emilia e Vercelli. Capoluoghi che individuano il cicloturismo come un mezzo per valorizzare il loro patrimonio artistico, culturale, naturale ed enogastronomico. E hanno realizzato, insieme ai cartografi Fiab, una rete di itinerari ciclabili e di mappe digitali fruibili su computer, cellulare e tablet. 

 

Città con piazze dominate da cattedrali monumentali come quelle di Modena e Parma (con il prezioso Battistero), da certose e ponti coperti come a Pavia, da resti di templi romani ed eleganti logge come Brescia. Città sedi di famosi teatri, di importanti musei, di palazzi e castelli. 

 

Dai loro centri storici gli itinerari ciclabili si snodano attraverso la pianeggiante campagna padana, tra coltivazioni di frutta, grano, mais, riso, pioppi. Tra casali che sembrano usciti dal film Novecento di Bernardo Bertolucci e moderne stalle, centri di allevamento di bovini e suini. Tra antiche strade romane e vie di pellegrinaggio, su tratti sterrati che attraversano i paesaggi più bucolici, i meno alterati dall’intervento dell’uomo. 

 

Molte ciclovie inseguono fiumi e canali, lungo gli argini. Soprattutto il corso del Po, il grande fiume che - man mano che riceve gli affluenti - si allarga a dismisura nel suo viaggio verso l’Adriatico. Il Po in parte costeggiato da parchi fluviali con 102 chilometri di piste ciclabili. 

 

Quello del Circuito Città d’Arte è un progetto di turismo slow rivolto a tranquilli ecoturisti e a famiglie con bambini. Le ciclovie sono state scelte per le caratteristiche di sicurezza e per permettere di visitare il maggior numero di attrazioni. Gli itinerari sono adatti a ciclisti dilettanti con distanze e difficoltà alla portata dei comuni mortali. Le escursioni giornaliere non superano mai i 70 chilometri (tre o quattro ore di pedalata rilassata) e si snodano lungo strade di facile percorrenza. Qui il cicloturismo associa i paesaggi e le attrazioni storiche e culturali con l’enogastronomia, la maggiore attrazione del territorio padano. Perché in un viaggio alle radici della cultura contadina, si sosta nelle trattorie di campagna e negli agriturismi, si visitano i produttori e si fa shopping in salumerie e caseifici. I peccati di gola sono spesso il clou di una vacanza nella pianura Padana.  

 

Parma, Reggio Emilia e Modena sono il cuore dell’Emilia golosa, la patria di alcuni dei più raffinati prodotti alimentari. A Parma si lasciano il Palazzo Ducale e la torre dell’orologio di piazza Garibaldi per inoltrarsi in una provincia grassa dove il parmigiano (condiviso con Reggio Emilia) si sposa con il salame di Felino, il culatello di Zibello e i prosciutti come il Parmacotto e il favoloso crudo di Langhirano. E a tavola si servono i tortelli d’erbetta e gli anolini. A Modena si pedala sull’acciottolato tra le case color pastello prima di visitare la Bassa. Tra i fiumi Secchia e Panaro, si avanza in una campagna piatta coperta di vigne e tagliata da strade delimitate da alberi ad alto fusto, fino a Sorbara, la patria del Lambrusco. Il frizzante vino emiliano che qui si coniuga con zampone, tortellini e gnocco fritto. Cremona è la capitale della mostarda e condivide con Mantova e Piacenza i tortelli di zucca. Pavia e Vercelli sono la patria dei risotti.  

Fonte: www.lastampa.it

Altre informazioni a www.cicloraduno.it, www.piemonteciclabile.it, www.visitporiver.it, www.cittainbici.it e www.ecoturismoreport.it  

 

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