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CLUB ANDARE IN GIRO

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" Porto Santo, l'isola (di sogno) che c'è " di Paolo Emilio Pacciani

Pubblicato da oleg su 2 Dicembre 2011, 22:19pm

Tags: #I Nostri Speciali

http://www.gazzettadiparma.it/mediagallery/foto/dett_articolo/1322058920776_0.JPGI menù dei ristoranti, i cartelloni turistici e perfino le indicazioni con gli orari degli autobus alle fermate sono scritti in due lingue: portoghese e italiano. Basterebbe questa curiosità per afferrare immediatamente il concetto: siamo in Portogallo, ma gli italiani sono di casa.

In realtà Lisbona è lontana: dalla capitale serve un'ora e mezza di volo, direzione Sud-Ovest, per arrivare a Porto Santo, poco più di uno scoglio nelle acque incredibilmente cristalline dell'Atlantico, a Nord di Madeira, sorella maggiore e catalizzatore del flusso turistico dell'arcipelago.

Tanto Madeira è glamour e frenesia, tanto Porto Santo è calma e relax. Eccezion fatta per luglio e agosto, quando i quattromila residenti annuali si moltiplicano per dieci e le (poche) strade si riempiono delle auto che il ferry sbarca tre volte al giorno, il ritmo obbligatorio è “andamento lento”.

Le seconde case, costruite e comprate dai cittadini di Madeira (là non c'è spiaggia, qui un'immensa distesa di sabbia dorata lunga 9 chilometri), non hanno ancora deturpato il paesaggio, splendido nella sua “crudezza”. La vegetazione è scarsa, il terreno brullo e le rocce erose dall'immancabile vento. Tanto la costa settentrionale è spettacolare, con le scogliere a stapiombo sul mare, tanto quella meridionale è affascinante con la sua “morbida” spiaggia che invita a tuffarsi fino a ottobre inoltrato.

E' in questo piccolo paradiso al largo delle coste del Marocco che Severiano Ballesteros, l'indimenticabile campione spagnolo scomparso recentemente, una decina di anni fa ha disegnato un campo da golf fortemente voluto dall'amministrazione locale per dare impulso al turismo. Il grande Seve, come sempre, non si è limitato a fare una cosa, ma ha prodotto un capolavoro.

Approfittando della generosità della natura ha “pennellato” diciotto buche lungo i declivi dell'isola, attraversandola da Sud a Nord fino ad arrivare ad affacciarsi sulle scogliere con tre buche mozzafiato: la 13, la 14 e la 15, denominate l'“Amen corner” di Porto Santo. Dalle partenze e dai green il giocatore gode di una vista impareggiabile e la bellezza del panorama prende decisamente il sopravvento sul gioco. Tre buche che rappresentano il momento più bello di un percorso comunque assolutamente affascinante, al punto che il campo di Porto Santo è stato recentemente inserito nel prestigiosissimo elenco dei 100 campi più belli d'Europa. Un riconoscimento che la dice tutta non solo sulla spettacolarità, ma anche sull'elemento tecnico di un campo che il giocatore (sia esso il professionista impegnato nell'Open di Madeira, che si gioca ogni anno proprio qui, o il semplice turista in vacanza) non può fare a meno di ricordare. E rimpiangere una volta tornato a casa.

Portoghesi a parte, Porto Santo sta diventando sempre più una destinazione favorita dagli italiani, che durante l'estate godono del vantaggio di un volo charter da Malpensa che evita un viaggio altrimenti lungo e costoso con scalo a Lisbona. Tanti sono i golfisti, che il passaparola attira anche fuori stagione, ma tanti anche gli amanti di una vacanza all'insegna del mare, del relax e della vita a strettissimo contatto con la natura. Per discoteche, movida e ritmi frenetici, prego rivolgersi altrove. ( Fonte: www.gazzettadiparma.it)

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