Le principali opere di Fabio Mauri, autore radicato nel contemporaneo e grande sperimentatore di linguaggi espressivi, sono riunite in un grandioso progetto espositivo. Si possono ammirare installazioni, oggetti, performance, opere e visioni di un artista che si è ispirato costantemente all’ideologia.
Palazzo Reale di Milano ospita fino al 23 settembre la rassegna dal titolo Fabio Mauri. The End. Da un lato il percorso si fa quasi “intimistico”, basato sui disegni inediti, dall’altro più visibile ed esibito, con le installazioni più significative, e infine la selezione Schermi, che riunisce le prime opere monocrome degli anni Cinquanta, già dense di riferimenti al cinema e alla civiltà dell’immagine.
Fabio Mauri fu artista e drammaturgo, esponente di spicco dell’Avanguardia italiana degli anni Cinquanta. Alcune tematiche essenziali della sua arte sono la guerra, la conversione, la follia, la tragedia degli amici ebrei, il fascismo.
Ricordiamo in particolare Ebrea (1971), installazione in cui si evoca la tragedia dell’Olocausto attraverso oggetti-sculture come pelle, ossa, denti. Una vera epifania del Male che travolge lo spettatore.
Straordinaria anche l’installazione Il Muro Occidentale o del Pianto
Un iter espositivo in cui, come sottolinea il comunicato stampa, “la parola memoria non è rivolta al passato, ma diviene un allarme per le possibili vicende future.
La mostra a Palazzo Reale è a ingresso gratuito.
Fonte: www.leggievai.it