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CLUB ANDARE IN GIRO

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Week-end a Haarlem ( Amsterdam) con la mostra " Il Secolo d’oro in festa" al museo Frans Hals

Pubblicato da oleg su 9 Marzo 2012, 11:37am

Tags: #Exhibitions and Events

http://cache.virtualtourist.com/15/715074-Haarlem_Amsterdam.jpgSituata a venti minuti in treno da Amsterdam, Haarlem fa parte della periferia elegante della capitale. Il suo museo Frans Hals ha allestito una mostra dedicata al soggetto della festa durante il secolo d’oro olandese. Da scoprire fino al 6 maggio contemporaneamente alla città, dal fascino olandese irresistibile.

La cittadina di Haarlem, capoluogo dell’Olanda settentrionale, è situata 20 km a ovest di Amsterdam e non molto lontano dalla costa e dalla stazione balneare di Zandvoort. Questo nome è ovviamente familiare: nel 1658, Pieter Stuyvesant stabiliva sull’isola di Manhattan un accampamento battezzato subito Nieuw Haarlem («La nuova Haarlem»), che diventerà il quartiere di Harlem della città di New York.
 
Per arrivarci (ad Haarlem con doppia «a») da Amsterdam, si prende la primissima linea ferroviaria dei Paesi Bassi, inaugurata nel 1839. Il tragitto dura solo diciasette minuti. Situata nella periferia della capitale, Haarlem, comunque, non ha niente della città emarginata. Possiede, oltre al museo Frans Hals – uno dei grandi pittori olandesi del XVII secolo – un’istituzione culturale di primo piano. Fondato nel 1913 all’interno di un antico ospizio, il museo ha organizzato una magnifica mostra: Il Secolo d’oro in festa.
 
La «festa», come sappiamo, fu uno dei soggetti che i pittori del XVII secolo prediligevano, a tal punto che si potrebbe quasi identificare la pittura olandese seicentesca a questo soggetto. Attraverso i musei del mondo intero, non si contano più le opere dei maestri olandesi che mettono in scena festeggiamenti di ogni tipo, dai banchetti, alle feste campestri, al carnevale, alle festività religiose come quella di San Nicola, l’Epifania e Pentecoste.
 
La mostra presenta una sessantina di opere. Fra gli artisti troviamo ovviamente le figure imperdibili di quest’età d’oro, come Jan Steen, che fu il pittore della festa per eccellenza. La mostra presenta la sua Fiera di Warmond ricca di particolari scabrosi. Vi si vede in particolare una donna accovacciata mentre urina (ripresa da un famoso motivo di un Rembrandt), ma un ritocco, forse ordinato da un proprietario rigorista, gli ha posto una brocca tra le mani, cambiando così il significato della scena.
 
Molto spazio in mostra è dato ovviamente alla famosa scuola di Haarlem, con pittori come Willem Pietersz. Buytewech, Esaias Van de Velde e Dirck Hals. Ma lo scopo della mostra non si riassume tuttavia alla celebrazione pittorica della festa. Diversi dipinti sono quasi delle allegorie o restano enigmatici. Come nell’Allegra compagnia festeggiante (1629) d’Isaac Elias, dove i personaggi sembra attendino il Giudizio Universale, a meno che non sia denunciata, attraverso le loro espressioni gravi e raccolte, la seduzione dei cinque sensi. Il secolo d’oro in festa è una mostra appassionante che propone diversi livelli di lettura.
 
L’antico mercato di Haarlem
Vicino alla basilica di San Bavone si erge  l’antico mercato di Haarlem, un elegante edificio la cui costruzione cominciò nel 1602. Diventato una sala annessa del museo Frans Hals, è dedicato all’arte contemporanea, con una predilezione per la foto e il video. Vale la pena darci un colpo d’occhio, in particolare per l’architettura interna e i dettagli originali.
 
Haarlem, la città
Tipicamente batava, con i suoi canali, i suoi antichi ospizi, le sue stradine fiorite, le file di biciclette, Haarlem affascina al primo colpo d’occhio e vale più di un’andata e ritorno in giornata con partenza da Amsterdam. Anche la stazione fa parte degli edifici da non perdere. Costruita tra il 1905 e il 1908 e classificata monumento storico, è l’unica stazione dei Paesi Bassi in stile art nouveau.
 
Cullato dai carillon, ammaliato dal canto del mattone rosso, affascinato dal rigore e dalla serenità che emanano gli interni olandesi visibili attraverso finestre senza tende, il viaggiatore si promette di ritornarci, o addirittua … di viverci. Un fantasma ricorrente quando si viaggia, non è vero?
( Fonte. www.viamichelin.it)
Autore: Georges Rouzeau
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