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CLUB ANDARE IN GIRO

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Giordania: vicino Oriente quasi Europa - di Chiara De Carli

Pubblicato da oleg su 1 Settembre 2013, 12:08pm

Tags: #I Nostri Speciali

http://www.gazzettadiparma.it/mediagallery/foto/dett_articolo/1377699871261_0.jpgLa porta scorrevole dell’aeroporto di Amman si apre su una tavolozza di colori tra il giallo, l’ocra e il rosso con cui una mano sapiente ha disegnato un panorama che rapisce lo sguardo nella dolce durezza dei deserti dei beduini. Siamo in Giordania, il più europeo dei Paesi arabi: tranquilla oasi in una parte del mondo storicamente irrequieta. «Un Paese con il cuore arabo e il cervello inglese». E, appena arrivati nella capitale, diventa chiaro che il paragone è perfetto. Per strada le ragazze in jeans e maglietta si mescolano con disinvoltura alle coetanee che indossano orgogliosamente il tradizionale Niqab o il più vezzoso Hijab. Grattacieli illuminati si affiancano alle case rivestite di pietra calcarea che, nella luce abbagliante delle giornate d’estate, quasi si confondono tra loro creando un paesaggio uniforme e quasi surreale e confondendo, sull'orizzonte, i ventidue colli su cui sorge la città. Strade ripide, tornanti, gallerie e ponti che consentono l’unione dei diversi quartieri, ora abbarbicati sul costone della collina ora adagiati sulle valli, danno alla città un allure particolare: ancora una volta occidentale nella sostanza ma araba nell’emozione. E ovunque, tra gli edifici ultramoderni, eleganti ristoranti, gallerie d’arte e boutique che si alternano ai tradizionali caffè e alle botteghe degli artigiani, è possibile rinvenire tracce del passato storico di una città arricchita dalle diverse dominazioni che si sono susseguite nei millenni. La Giordania ha tutti gli ingredienti per far appassionare alla sua storia millenaria: il sapore dell’hummus, il profumo del cardamomo, la sabbia del deserto  e tanto sole, in qualsiasi stagione. Amman è una città che non dimentica e non si fa dimenticare, in equilibrio nel fermento positivo di chi vuole guardare al mondo mantenendo la propria identità. Il cammino, che dura da ormai cinquemila anni, prosegue a sud, dove inizia la «strada dei re» usata da nabatei, romani, ottomani, inglesi, turisti e pellegrini di ogni nazione. Man mano che ci si allontana dalla capitale, gli spazi diventano dei beduini e delle loro enormi tende colorate tra il rosso e il porpora di faraglioni immersi in un mare di sabbia. Si toccano Madaba, con i suoi incredibili mosaici risalenti all’epoca bizantina, e il Monte Nebo, da dove Mosè poté vedere, in lontananza, la Terra Promessa prima di morire, per poi arrivare finalmente a Petra, capitale dei Nabatei e un tempo snodo cruciale per gli scambi commerciali e culturali tra oriente ed occidente. Nascosta per millecinquecento anni un uno scrigno di roccia, si mostra ora, a duecento anni dalla sua riscoperta, più splendida che mai. Pronta per gli scatti delle macchine fotografiche di migliaia di turisti. E dalla strada dei re le orme si confondono con quelle di Thomas Edward Lawrence, il celebre Lawrence d’Arabia, che fu a capo della rivolta araba contro i turchi negli primi del Novecento. Prima di arrivare ad Aqaba, la Berenice conquistata da Alessandro Magno, è d’obbligo una tappa nella Valle della Luna (il Wadi Rum). Qui il deserto giordano si infiamma al tramonto regalando il forte contrasto tra le lunghe ombre delle rocce e la sabbia rossa che invita anche chi non è più un bambino ad una corsa giù per le dune. Tra iscrizioni rupestri e ponti di roccia disegnati dal vento, il Wadi Rum racconta, di giorno, una storia millenaria di tende beduine, di carovane, di conquiste e di una continua lotta per la sopravvivenza. Ma quando cala la sera, mentre le stelle sembrano scendere talmente vicino da poterle toccare allungando una mano, il paesaggio cambia ancora «e tutto può succedere nella notte di un giorno di ordinaria magia».  
 
CONSIGLI DI VIAGGIO
Dove dormire: Ad Amman gli hotel sono innumerevoli e i taxi poco costosi, per cui la scelta spazia a seconda del quartiere in cui si preferisce alloggiare. Una buona scelta può essere Il Landmark Amman Hotel & Conference Centre (http://www.landmarkamman.com). A Petra il più comodo al sito archeologico è senza dubbio il Movenpick Resort Petra (http://www.moevenpick-hotels.com), a due passi dall’ingresso del Siq. Se ad Aqaba si cerca il totale relax, il suggerimento è di scegliere il Radisson Blu Tala Bay Resort (http://www.radissonblu.com/resort-aqaba). Essendo fuori città, offre il servizio navetta per il centro. 
Dove mangiare: Il Jerash Lebanese House (http://www.lebanese-house.com) vicino a Jerash propone piatti tipici libanesi e un ambiente molto caratteristico. Cucina tipica anche al ristorante Al Qantarah di Petra (http://www.al-qantarah.com). Da non perdere il piatto tradizionale a base di riso e pollo. 
Cose da fare: Un lancio in paracadute sul Wadi Rum o su Petra? Si può fare! Il Royal Aero Sports Club of Jordan propone una vasta gamma di attività aeree, dallo sky-diving al micro-light flying, dalla mongolfiera al paracadutismo e alle lezioni di volo individuali.  ( Fonte: www.gazzettadiparma.it)
 
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