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CLUB ANDARE IN GIRO

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" Le sorprese di Atene fuori stagione " di Dario Bragaglia

Pubblicato da oleg su 18 Settembre 2011, 09:05am

Tags: #I Nostri Speciali

http://viaggi.lastampa.it/fnts/viaggi-lastampa/immagini/resized/i/l/il-partenone-di-atene_93259_407x304.jpgAtene d’inverno regala splendide giornate di sole con temperature attorno ai venti gradi. E anche arrampicarsi sulla collina dell’Acropoli per guadagnare la spianata del Partenone diventa un’esperienza più piacevole e meno affollata di quella che, in genere, si fa in piena estate. La capitale greca si propone come un’alternativa alle metropoli nord europee per uno short break fuori stagione: cultura, shopping, buon cibo e locali per ogni gusto. C’è tutto quello che ci si aspetta da una metropoli di oltre quattro milioni di abitanti, con il vantaggio che in una manciata di minuti- qualche fermata di metropolitana e un panoramico tragitto su un tram-trenino - si arriva sulle spiagge della Costa di Apollo dove è un’abitudine mangiare all’aperto tutto l’anno. E, con un po’ di fortuna, si può fare anche un tuffo fuori stagione.

 

Le Olimpiadi del 2004 hanno lasciato in dote alla città una ventata di modernizzazione: l’aeroporto è collegato alla città da un’autostrada e gli ingorghi sembrano ormai un ricordo del passato. Ci sono tre linee di metrò che uniscono i principali quartieri: con un euro si viaggia per un’ora e mezza da un capo all’altro della città (3 euro per il biglietto che dura 24 ore), scoprendo stazioni come Syntagma, Monastiraki, Panepistimio, Evangelismos o Dafni che sono anche dei veri e propri musei archeologici dove sono esposti i reperti emersi durante gli scavi. Facile in questo modo arrivare fino ai quartieri periferici, fuori dai circuiti turistici più scontati. Al capolinea settentrionale della linea 1, si scende a Kifissia. Il quartiere residenziale della buona borghesia ateniese, pieno di ville in stile eclettico immerse nel verde, è oggi una zona di “tendenza”, ricco di caffè, ristoranti, boutique di marche internazionali, centri commerciali. Vista da qui la crisi greca sembra distante : i prezzi delle vetrine sono in linea con quelli delle altre città europee e gli ateniesi non rinunciano al passatempo nazionale, la sosta prolungata ai tavoli delle migliaia di locali che rendono viva e animata la metropoli.

 

Stesse atmosfere, forse ancor più eleganti, si respirano girando fra le strade di Kolonaki il quartiere che si estende a sud della collina del Licabetto. Siamo a pochi minuti a piedi da Vassilissis Sofia, il corso che attraversa il cuore antico della città, e dal Parlamento davanti al quale gli evzones, le guardie presidenziali, eseguono il cambio della guardia ogni ora. Di fronte c’è Syntagma, la piazza che è considerata il centro di Atene. Vi si affacciano gli alberghi più esclusivi della città, come l’Hotel de Grande Bretagne. La zona è trafficatissima ma a pochi passi c’è l’entrata di una delle poche aree verdi del centro, i Giardini Nazionali. Sull’altro lato si apre Ermou, la principale via dello shopping, trasformata in area pedonale. Ermou collega Syntagma a Monastiraki, un quartiere commerciale dove la folla che invade il mercatino delle pulci si aggira fra rovine e monumenti greci, romani, bizantini e del periodo ottomano.

 

Chi è in cerca di un po’ di tranquillità farà meglio a inoltrarsi nelle stradine della Plaka, sempre più solitarie man mano che si sale verso l’Acropoli. Conviene scegliere le ore sul far della sera, prima che le mille taverne si riempiano di clienti. Anche qui è un susseguirsi di scoperte come l’Agorà romana, le chiesette bizantine della Metamorfossis o di Agios Ioannis Theologos, fino al silenzioso rione di Anafiotika, quartiere nel quartiere, costruito nell’Ottocento dagli abitanti dell’isola di Anafi, quando vennero chiamati ad Atene come muratori. Un angolo di architettura delle Cicladi nel cuore della capitale. Pochi passi e si sbuca in Dionissiou Aeropagitou, il viale pedonalizzato che costeggia il versante meridionale dell’Acropoli. Qui c’è anche l’ingresso al nuovo Museo dell’Acropoli, un grande edificio in vetro e cemento progettato dall’architetto svizzero Bernard Tschumi, che riprende le dimensioni e l’orientamento del Partenone, visibile in alto a non più di 300 metri di distanza. Nei tre piani del museo c’è tutta la storia della collina più sacra di Atene e i tanti tesori scoperti durante gli scavi, impossibili da esporre nella precedente area espositiva dieci volte più piccola: ceramiche, statue dell’età arcaica, i fregi del Parnenone esposti nell’ultimo scenografico livello. Le parti originali si alternano con quelle di colore bianco, che ricordano i pezzi asportati da Lord Elgin nel 1801 oggi ospitati al British Museum. Un conto aperto fra Atene e Londra che nemmeno l’apertura del nuovo museo sembra aver risolto. ( Fonte: www.lastampa.it)

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