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CLUB ANDARE IN GIRO

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BRESCIA IN TASCA: COSA VEDERE

Pubblicato da Angelo Marcotti su 28 Febbraio 2024, 18:25pm

Tags: #Lombardia

Brescia, battezzata “ La Leonessa” da Giosuè Carducci nel 1877 per ricordare le Dieci giornate di rivolta contro l’esercito austriaco (dal 23 marzo al 1º aprile 1849), sta vivendo un momento di grande rilancio grazie all’equilibrio raggiunto fra la vocazione industriale e il desiderio di imporsi come città d’arte, storia, spettacolo e sport. Brescia è la seconda città della Lombardia, con i suoi quasi 200 mila abitanti, ed è capoluogo di una provincia abitata da più di un milione di persone.

Brescia, il Centro Storico e i luoghi simbolo

Il Centro Storico è stato negli anni riqualificato con interventi mirati, un robusto piano di pedonalizzazione e un rinnovato arredo degli spazi verdi. Santa Giulia – Museo della Città ha sede nell’ex monastero benedettino di Santa Giulia, in origine dedicato a San Salvatore.

Il complesso venne fondato nel 753 da Re Desiderio e dalla moglie Ansa, oggi propone un’area espositiva di circa 14mila metri quadrati dove sono presenti 11 mila pezzi: reperti celtici, ritratti e bronzi romani, testimonianze longobarde, mosaici e affreschi.

Da non mancare il Parco Archeologico di Brixia romana; Il Castello di Brescia, che domina dal colle Cidneo; Il Museo Mille Miglia, inaugurato nel 2004, dove si ricostruisce la storia della corsa automobilistica svoltasi dal ’27 al ’57.

La Città vive negli spazi aperti di Piazza della Vittoria (progettata dall’architetto Piacentini e inaugurata nel 1932), fra i palchi del Teatro Grande, nell’elegante Corso Palestro, fra i locali della popolare e bellissima Contrada del Carmine, fra le navate del Duomo Nuovo, nei portici di Piazza Loggia, gioiello rinascimentale.

I Monumenti di Brescia

Cosa vedere e cosa fare a Brescia? Girovagare per il Centro Storico, andando alla scoperta dei monumenti più importanti, è un ottimo inizio. Da Piazza della Loggia alla famosissima Torre dell’Orologio, ecco cosa visitare a Brescia.

Piazza della Loggia
PIAZZA DELLA LOGGIA

Nel 1433 il podestà Foscari decise la costruzione a Brescia di una grande piazza civile. L’edificio principale è la Loggia, grande esempio di architettura rinascimentale, progettata da Tommaso Formentone. I lavori iniziarono nel 1492, quando venne realizzato il piano inferiore dell’edificio, caratterizzato da un massiccio portico.

Nel 1530 i lavori proseguirono con la direzione dello scultore e architetto Stefano Lamberti che progettò l’ingresso monumentale alle sale inferiori. La costruzione del palazzo è terminata nel 1575. Dopo un incendio la Loggia fu coperta da tetti provvisori fino al 1915 quando venne realizzata la cupola a carena di nave.

La Torre dell’Orologio
LA TORRE DELL'OROLOGIO

Il lato orientale di piazza della Loggia presenta una Torre dell’orologio posta sopra la quinta arcata dei portici, realizzata su progetto di Ludovico Beretta fra il 1540-1550. La decorazione del quadrante è di Gian Jacopo Lombardi e la meccanica di Paolo Gennari. Sopra il quadrante vi è una torretta decorata che serve da base a due automi percuotenti la campana, popolarmente detti Macc de le ure (Matti delle ore).

Broletto

Il Palazzo del Broletto o palazzo comunale si trova nel sito del vecchio mercato (detto Brolo), perché vi erano giardini e orti. Nel 1187 venne deciso di costruire un edificio per il Comune. Nel 1298 il vescovo Maggi ampliò il lato ovest  facendo demolire il monastero dei santi Cosma e Damiano.

Nel Trecento l’edificio venne inserito dai Visconti dentro il sistema difensivo della Cittadella Nuova. Il portale d’ingresso del Broletto, si affaccia su piazza Paolo VI ed è ornata da due colonne romane provenienti dalla demolita cattedrale San Pietro de Dom.

Biblioteca Queriniana
LA BIBLIOTECA QUERINIANA

La Biblioteca sorge di fronte all’abside del Duomo Nuovo. Venne fondata nel 1747 dal cardinale Angelo Maria Querini, vescovo di Brescia e appassionato bibliofilo, venne aperta al pubblico nel 1750. La Queriniana è una delle più antiche biblioteche della Lombardia.

Duomo Vecchio
IL DUOMO VECCHIO

Detto anche Rotonda, per la forma a pianta centrale che si ispira probabilmente a quella del Santo Sepolcro di Gerusalemme, è un esempio di clamorosa bellezza dell‘architettura romanica. Venne edificato alla fine dell’XI secolo sopra le rovine della basilica di Santa Maria Maggiore. Il Duomo Vecchio ospita fondamentali opere del Moretto, del Romanino e di Francesco Maffei.

Duomo Nuovo

Costruito dove sorgeva l’antica cattedrale di San Pietro De Dom (demolita nel 1559), il Duomo Nuovo fu costruito da Giovanni Battista Lantana dal 1604 al 1625. Dal 1771 vi lavorò Giovan Antonio Biasio, poi Giovan Battista Marchetti e il figlio, l’abate Antonio Marchetti (fino al 1791).

L’alta cupola è stata realizzata nel secolo successivo da Rodolfo Vantini (1821-1825). La monumentale facciata in marmo di Botticino è a doppio ordine sormontata da un timpano sopra il quale spicca lo stemma cittadino. Nel 1984 nella navata sinistra è stata posta una statua di papa Paolo VI opera di Raffaele Scorzelli.

Chiesa di San Francesco

Venne edificata fra il 1254 e il 1263 su un’area del Comune dai Frati Minori Francescani e presenta uno stile di transizione fra il Romanico e il Gotico. Nel corso dei secoli la chiesa è stata più volte restaurata e rimaneggiata. Merita una visita anche solo per La Madonna in trono col Bambino e Santi del Romanino e Santa Margherita d’Antiochia tra San Gerolamo e San Francesco d’Assisi del Moretto.

Chiesa Santa Maria dei Miracoli

Splendido esempio dell’architettura bresciana del Rinascimento, con la facciata in pietra di Botticino con decorazioni a bassorilievo con forme vegetali, figure mitologiche e oggetti simbolici. In origine una parte centrale della facciata era il sacello destinato a ospitare l’immagine miracolosa della Madonna col Bambino.

Nel 1851, finita la costruzione della chiesa, l’immagine fu trasferita sopra l’altare maggiore. La chiesa venne colpita dal bombardamento del marzo 1945 che ha inferto enormi danni all’ornamentazione barocca e a parte della della decorazione scultorea del ‘500.

Il Castello
IL CASTELLO

Il Castello è l’imponente fortificazione che domina sulla città, dalla sommità del colle Cidneo, luogo di origine di Brescia. Si ipotizza infatti che sul colle ci fosse un antico villaggio celtico e che da qui derivi il significato del nome Brixia (dal celtico brig che significa cima). In età romana sul colle venne costruita una rocca, con una serie di altri edifici.

Le costruzioni difensive più antiche, ancora presenti, risalgono all’età comunale (XIII secolo). L’aspetto attuale si deve a diversi interventi di fortificazione decisi dalla Repubblica Veneta. Oltrepassando il ponte levatoio si arriva alla cinta muraria più interna, modificata nel XIV secolo dai Visconti, con la costruzione della torre dei Prigionieri e del Mastio Visconteo (che ospita il Museo delle armi).

Il Grande Miglio, l’edificio che ospitava le granaglie per la guarnigione veneta, oggi propone il Museo del Risorgimento (istituito nel 1887 oggi in restauro, il museo riunisce documenti che vanno dal periodo napoleonico a tutto l’Ottocento, particolare attenzione è riservata alle Dieci Giornate). Durante l’estate il Castello propone concerti, manifestazioni, un cinema all’aperto, molto apprezzati dai bresciani e dai turisti.

Torre della Pallata

Importante fortificazione costruita nel 1248, lungo la terza cerchia muraria, a difesa della Porta di San Giovanni e deposito del tesoro comunale. Per la costruzione si utilizzò materiale di recupero proveniente dalle rovine romane, per questo si possono notare inseriti nel perimetro murario lapidi e frammenti scultorei. Il basamento è ornato da una fontana eretta nel 1596 su progetto di Pier Maria Bagnadore.

Il Mercato dei Grani

Durante la dominazione austriaca a Brescia si iniziarono numerose opere pubbliche e venne deciso di spostare alcuni mercati e di trasferirli all’esterno della cinta muraria. Dove sorgeva l’antica Porta Torrelunga venne realizzato un grande slargo per il Mercato dei Grani. Progettato dall’architetto Angelo Vita e dal pittore Luigi Basiletti in stile neoclassico, fu costruito fra il 1821 e il 1823 e serviva a contenere le granaglie che arrivavano in città dalle campagne bresciane.

Piazza Tebaldo Brusato

Realizzata a partire dal 1173 al posto della Piazza Mercato Nuovo,  oltre ad avere ospitato il mercato cittadino è stata un luogo rilevante per tornei, giochi e giostre. Nel 1820 nella piazza furono piantati molti ippocastani e il luogo divenne un giardino pubblico. Nelle vicinanze si trovano le residenze di famiglie aristocratiche, come Palazzo Cigola, poi Fenaroli. Costruito nel corso del Cinquecento e ampliato nel Settecento.

Piazza Paolo VI

Fin dal Medioevo rappresenta uno dei luoghi cittadini più importanti e il cuore di molte istituzioni religiose e civili. Piazza Duomo, dal 1983 piazza Paolo VI è  ricca di edifici storici che vi si affacciano, frai quali ci sono le due cattedrali e il Broletto, il più antico palazzo pubblico di Brescia.

Piazza della Vittoria

Nel 1929 l’architetto Marcello Piacentini progettò Piazza Vittoria che prevedeva la distruzione dell’antico quartiere delle Pescherie, centro commerciale e artigiano della città. Dopo avere trasferito tutti gli abitanti iniziò la demolizione. Nel 1932 la piazza era finita e venne inaugurata da Mussolini. L’abbattimento del vecchio quartiere ha provocato gravi perdite di testimonianze romane e medioevali.

Il Teatro Grande
IL TEATRO GRANDE DI BRESCIA

Costruito nel 1739 dell’architetto Carlo Manfredi, si trova dove nel 1664 era stato edificato il primo teatro pubblico di Brescia. La sala teatrale a forma di ferro di cavallo, progettata in stile neoclassico dall’architetto Luigi Canonica  nel 1806 presenta cinque ordini di palchi con loggette affrescate. Il Ridotto del Teatro Grande, realizzato fra il 1761 e il 1769 è un grande esempio di Rococò bresciano. La sala che doveva ospitare le riunioni della nobiltà, venne costruita da Antonio Marchetti, su un progetto del padre Giovan Battista.

I Musei di Brescia e le cose più belle da vedere in Città
Santa Giulia – Museo della città

Il monastero di San Salvatore, in seguito di Santa Giulia (915) venne fondato per volontà del re longobardo Desiderio e di sua moglie Ansa nel 753. Il complesso monastico è articolato attorno a tre chiostri rinascimentali e comprende la basilica longobarda di San Salvatore e la sua cripta, l’oratorio romanico di Santa Maria in Solario, il Coro delle Monache, la cinquecentesca chiesa di Santa Giulia.

Nel 1966 l’acquisizione da parte del Comune ha dato il via alle operazioni di recupero e riscoperta dell’intera struttura. Oggi il complesso è il Mu8seo della Città, il luogo dove sono conservate le testimonianze della storia e dello sviluppo di Brescia. Il percorso espositivo inizia dalla storia del popolamento del territorio bresciano dai primi insediamenti dell’Età del Rame sino alla romanizzazione.

I materiali più antichi, provenienti dalle aree meridionali della città, risalgono al terzo millennio a.C. L’età romana è documentata in tutti i suoi aspetti, sia pubblici che privati (domus di Dioniso e domus delle Fontane). All’epoca di Vespasiano Brescia fu dotata di un centro monumentale che attorno al foro organizzava Capitolium, basilica e teatro.

Fra i capolavori di quella età la statua bronzea della Vittoria Alata (in restauro fino al 2020). Nelle altre sezioni si trovano testimonianze dell’età altomedioevale, dell’età del Comune e delle Signorie, dell’età veneta.

Di eccezionale bellezza i monumenti sepolcrali come il Mausoleo Martinengo (1503-1516) opera di Bernardino delle Croci e il Monumento funebre di Nicolò Orsini (XVI secolo). Santa Giulia propone anche mostre contemporanee, negli anni si sono viste rassegne dedicate a Giacomo Ceruti Il Pitocchetto, Chagall, Dario Fo, Christo and Jeanne-Claude, Mimmo Paladino. Il complesso di San Salvatore-Santa Giulia è inserito nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO dal 2011.

Vittoria Alata

Con la conclusione dei restauri, da giugno 2020, si festeggia il ritorno in città della Vittoria Alata, statua di bronzo del I secolo d.C. rinvenuta nel 1826 in un’intercapedine del Capitolium ed eletta immediatamente a simbolo della città. Negli ultimi anni è stata restaurata dai laboratori dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze per poi tornare in un nuovo allestimento a giugno 2020. I festeggiamenti iniziano ad aprile 2020 con la mostra-tributo all’architetto Juan Navarro Baldeweg, autore dell’intervento del riallestimento della Vittoria Alata nel Capitolium, si prosegue il mese seguente con la presentazione delle 160 immagini tratte dal lavoro Imperivm Romanvm di Alfred Seiland, all’interno del Brescia Photo Festival. Da luglio tocca a Francesco Vezzoli proporre i suoi Palcoscenici archeologici. Poi a novembre ci sarà la mostra Vittoria. Il lungo viaggio di un mito al Museo di Santa Giulia.

Capitolium e Foro Romano
IL CAPITOLIUM

Grazie alla campagna di scavi condotta da Luigi Basiletti a partire dal 1823 si è riscoperto il valore di un sito archeologico situato nel cuore della città: di grande rilievo il Teatro (I-III secolo d. C.), il Santuario di età repubblicana (I secolo a. C., con notevoli affreschi e pavimenti a mosaico), il Capitolium, eretto da Vespasiano nel 73 d.C., come testimonia la dedica che era apposta sul frontone.  Qui si trova il nuovo allestimento della Vittoria Alata, da giugno 2020. L’area si apre sull’odierna Piazza del Foro, che conserva vestigia della piazza di età romana (I secolo d. C.).

Pinacoteca Tosio Martinengo

La Pinacoteca ha sede presso il Palazzo Martinengo da Barco, in piazza Moretto. Nasce dalla fusione di due pinacoteche la Tosio e la Martinengo nel 1914. La Pinacoteca documenta la storia della pittura a Brescia a partire dalla fine del Duecento. Nella collezione si trovano opere, fra gli altri, di Raffaello, Foppa, Savoldo, Moretto, Romanino, Lotto, Ceruti, Hayez, Thorvaldsen, Pelagi, Canella, Canova. La pinacoteca è organizzata attraverso un percorso espositivo in 21 sale, mentre le collezioni custodiscono 2mila dipinti, 20mila incisioni e una esaustiva sezione consacrata alle arti decorative (oreficerie, avori, smalti, medaglie, vetri).

Il Museo delle Armi Luigi Marzoli

Inaugurato nel 1988 IlMuseoi delle Armi Luigi Marzoli è uno dei più importanti d’Europa e si trova nel Mastio del Castello di Brescia. Sono presenti armature, armi bianche, armi da fuoco e da parata.  In dieci sale sono esposti 580 pezzi (parte dei complessivi 1090 del lascito disposto dall’industriale Luigi Marzoli).

Museo Diocesano Il museo, che si occupa principalmente di arte sacra, ha sede nell’ex convento dei Frati Minori Osservanti, presso la chiesa di San Giuseppe. Il museo si articola in quattro sezioni: la Pinacoteca, i Codici Miniati, il Tesoro, i Tessuti Liturgici. Fra le 150 opere della Pinacoteca ci sono capolavori come la Madonna col Bambino di Paolo Veneziano e il crocifisso ligneo di Maffeo Olivieri.

Brescia, i quartieri da scoprire

Il Carmine

Da cuore popolare di Brescia a quartiere di riferimento per la vivacità culturale e la movida, questo è diventato negli anni Duemila il Carmine. “ Oggi è possibile delineare quattro scenari su cui si è puntato: una cittadella universitaria, ovvero un quartiere di studenti, alloggi temporanei, servizi e locali serali; un quartiere ’latino’ nel senso di misto, orientato al tempo libero e alla vita notturna, dove l’etnico diventa esotico; un quartiere del centro, gentrificato, tranquillo e protetto, abitato da studenti e da nuovi ceti emergenti; un quartiere multietnico, alla ricerca di equilibri, popolare, accogliente e ancora inquieto” (Lucia Dell’Aversana).

Il piano di recupero denominato ’Progetto Carmine’ nacque nel 2001 in continuità con l’intervento realizzato dal Comune negli anni Ottanta, nel quale l’Amministrazione acquisì e restaurò molti edifici di privati, destinandoli all’edilizia popolare, contemporaneamente favorì le attività commerciali, gli uffici, i locali.

Brescia Underground

Sotto la città c’è un’altra città. La si può scoprire grazie all’Associazione Brescia Underground che organizza visite nel ventre di Brescia. E si può scegliere fra varie possibilità: dall’esplorazione in prima persona dei fiumi sotterranei (percorso di grande valore storico-archeologico) fino alla scoperta dell’antico Dugale, corso d’acqua storico che è in parte inglobato nella struttura sotterranea della Torre dell’Orologio. Per info: bresciaunderground.com

Corso Zanardelli

Il centro storico propone circa 1.100 negozi, e 150 fra bar e ristoranti. Il cuore dello shopping si trova fra Corso Zanardelli (il salotto della città, pedonalizzato) e Corso Palestro e Magenta. Sono presenti attività di grande livello che propongono il meglio di antiquariato, abbigliamento, arte, prodotti enogastronomici, tradizionali e locali, musica e sport. Belle le piccole botteghe artigiane con un sapore che fonde esperienza e storia.

I Ronchi

Il miglior film girato a Brescia è sicuramente Il magnifico cornuto (1964) di Antonio Pietrangeli, con Ugo Tognazzi, Gian Maria Volonté, Claudia Cardinale, Ugo Tognazzi, Bernard Blier, Salvo Randone.

In una Brescia in pieno boom economico, attraversata da una contagiosa voglia di vivere, l’industriale fabbricante di cappelli, Andrea Artusi (Tognazzi), ha una moglie giovane e bellissima (Cardinale) e una gelosia montante dopo che si è concesso una scappatella con la moglie di un amico.

La sua fissazione spinge la fedele consorte a confessare al marito il nome di un inesistente amante. Rabbioso, Artusi si lancia alla caccia dell’adultero e ha un incidente d’auto. Riportato a casa, Andrea si dice guarito dalla sua ossessione, ma proprio allora la moglie inizierà a tradirlo… La coppia vive in una villa con piscina sui Ronchi che domina la città e frequenta i salotti dove si ritrova la nobiltà in disarmo e la nuova borghesia industriale. Brescia è dinamica, ottimista, persino elegante nei suoi filobus, uno sfondo perfetto per la storia. Visto il film non si può non fare un giro sui Ronchi.

Per secoli i pendii del colle Monte Maddalena hanno sviluppato un’importante produzione agricola. I Ronchi esaurirono la loro vocazione agricola per le trasformazioni stradali e residenziali della prima metà ‘900. Oggi offrono uno splendido spazio verde, dove è possibile passeggiare e praticare vari sport. Sui Ronchi si trovano anche trattorie e ristoranti che portano avanti la tradizionale cucina bresciana.


 

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