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Sulle tracce di Livingstone - di Marco Moretti

Pubblicato da oleg su 23 Marzo 2013, 14:56pm

Tags: #I Nostri Speciali

http://www.lastampa.it/rf/image_lowres/Pub/p3/2013/03/21/Speciali/Foto/RitagliWeb/42-23687466--330x185.jpgL’esplorazione dell’Africa si riassume in un nome, David Livingstone, il missionario e medico della London Society che a metà Ottocento scoprì le cascate Vittoria, indagò il sistema fluviale dello Zambesi, raggiunse i laghi Malawi e Tanganica e cercò, senza successo, le sorgenti del Nilo. Personaggio avventuroso: delle sue spedizioni si conosceva solo la data di partenza. Affrontava territori ignoti flagellati da malattie tropicali (bilarzia, malaria, mosca tse-tse) che decimavano i suoi portatori. E i trafficanti di schiavi che non volevano intrusi nei loro territorio di caccia. Antischiavista quanto fedele alla Corona, Livingstone intitolò alla regina Vittoria le cascate formate dallo Zambesi e aprì la strada alla colonizzazione britannica dell’interno dell’Africa australe. 

 

Nacque 200 anni fa, il 19 marzo 1813, a Blantyre nei pressi di Glasgow. E la sua Scozia lo celebra con Livingstone 200, festival che coinvolge musei, università e società geografica con 46 eventi distribuiti tra Edimburgo, Glasgow e Blantyre. Mostre, reading, lezioni, concerti di musica africana, esposizioni di artisti africani, convegni su malattie tropicali, economia, geografia, appuntamenti sportivi. E la sponsorizzazione di eventi in Zambia, Malawi e Sudafrica. Calendario a www.davidlivingstone200.org/events.php

 

Livingstone scoprì le Victoria Falls, alla frontiera tra Zambia e Zimbabwe, nel 1855 mentre scendeva lo Zambesi in canoa. Sono le maggiori cascate africane, formate dall’alternarsi di isole di basalto con faglie friabili: tra le più imponenti del pianeta con una portata di oltre mezzo milione di metri cubi al minuto nel periodo di piena. Decine di salti d’acqua creano un fronte due chilometri: in un fragore assordante precipitano in una ferita della terra, tra nuvole di vapore interrotte da arcobaleni. Livingstone annotò sul suo diario «Credevo che scene così fossero riservate allo sguardo degli angeli».  

 

In Zambia ci sono tre modi di visitarle. Il più spettacolare è il volo in elicottero. Il più semplice la passeggiata sui sentieri che costeggiano le cascate. Il più diretto, dopo aver noleggiato un impermeabile, è la discesa delle scalinate verso le rapide: dà emozioni forti, nell’umidità totale, tra spruzzi delle cataratte, nebulizzazione dell’acqua e intensi profumi muschiati emessi dalla vegetazione tropicale. Meno impegnativa la visita al più ampio versante orientale delle cascate, situato nel vicino Zimbabwe, dove si incontra anche Mister Livingstone, immortalato in una statua in bronzo davanti all’impettita Cataratta del Diavolo. La più violenta, seguita verso occidente, dalla Cascata Principale, da quella a Ferro di Cavallo e da quella dell’Arcobaleno (la più alta, un salto di 108 metri). Si raggiunge il confine a piedi in mezzora attraverso il ponte ferroviario sullo Zambesi che unisce le pareti della profonda Batoka Gorge: un paradiso degli sport estremi, frequentato da appassionati di kayak e rafting, mentre sul ponte c’è una base di lancio per il bungee jumping. 

 

La cittadina dello Zambia più vicina alle cascate prende il nome dall’esploratore. Livingstone fu per decenni la base per visitare le Falls, finché non furono costruiti alberghi vicino alle cataratte. Si visita un colorato mercato e un museo con reperti archeologici, manufatti di etnie locali, dipinti di artisti africani. E oggetti, immagini e varia memorabilia appartenuta al missionario. Per il bicentenario, ospita Livingstone 2013 (www.livingstone2013.com), un festival con nutrito calendario di concerti, spettacoli teatrali, competizioni sportive e convegni a tema medico, storico, geografico e scientifico. 

 

Meno battuto delle Victoria Falls è il lago Malawi, raggiunto da Livingstone nel 1859. Una straordinaria destinazione naturalistica: il terzo lago africano per superficie. Chiuso tra Malawi, Tanzania e Mozambico, è patrimonio dell’Unesco perché con la maggiore varietà di pesci d’acqua dolce del pianeta è un esempio della teoria dell’evoluzione. E ospita gli ultimi banchi di corallo di acqua dolce esistenti. Ha favolose spiagge. Isole come Likoma e Chizumulu (sul versante del Mozambico) costellate di giganteschi baobab. Un parco nazionale con elefanti e ippopotami. Piantagioni di tè sui pendii. E lo spettacolare monte Mulanje: meta per trekking, organizzati per le celebrazioni di Livingstone insieme a escursioni in mountain bike sulle coste. 

Fonte: http://www.lastampa.it/2013/03/21/societa/viaggi/destinazioni/nel-mondo/sulle-tracce-di-livingstone-APAveQdlE9otjkB7aDgt9M/pagina.html

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