Benvenuti a Bergeggi
Acque cristalline incorniciate da bellissime spiagge, l’Isola, falesie a picco sul mare e l’Area Marina Protetta dove nuotare ed immergersi in fondali straordinari.
Il paese è arroccato sulle pendici del Monte S. Elena che si affaccia sul mare e sull’omonima isola. L’antico borgo è formato da case, con tipici tetti a terrazza, riunite a formare piccoli agglomerati sparsi tra ulivi e vigneti, collegati tra loro da una fitta rete di vicoli che scendono fino al mare.
PROGRAMMA DELLA GITA
- Partenza sabato 23 Luglio da Lodi alle ore 6.30 ( Piazzale Parcheggio COOP) con pullman GT Palestra Tours alla volta di Bergeggi, dove ad aspettarci ci sarà Andrea, guida del Comune di Bergeggi.
- Visiteremo la Riserva Naturale Regionale di Bergeggi dagli incantevoli scorci panoramici, concludendo l’escursione con la discesa nella Grotta Marina. ( Durata del trekking, circa 2 ore - vedere il programma dettagliato in calce alla nostra proposta).
- Al termine pranzo libero e pomeriggio a disposizione. Le spiagge e le acque di un irreale color cristallino di questo piccolo borgo ligure, sono a ragione considerate fra le più belle d’Italia.
Rientro a Lodi con partenza da Bergeggi alle ore 17.30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE € 28,00 ( tutto compreso)
CHIUSURA PRENOTAZIONI AL RAGGIUNGIMENTO DI N. 50 ISCRITTI
Prenotazioni
*** via SMS – contatto Whatsapp - al 366 406 1789 ( attendere messaggio di conferma avvenuta iscrizione),
*** oppure con e-mail a: andareingiro@yahoo.it ( attendere risposta di conferma avvenuta iscrizione)
*** informazioni al 348 606 4817, dalle ore 9.00 alle ore 11.00 e dalle ore 16.30 alle 18.30
IN COLLABORAZIONE CON
PALESTRA TOURS
COMUNE DI BERGEGGI
Attenzione: l’offerta è riservata solo agli iscritti della nostra NEWSLETTER
PROGRAMMA ESCURSIONE
Partendo dal bivio per Torre del Mare, sulla Via Aurelia si costeggia la costa rocciosa fino a raggiungere Punta del Maiolo. La prima tappa è nell’area attrezzata dove si può godere di incantevoli scorci panoramici del vicino isolotto e dell’intero golfo fino a Capo Noli utilizzando un cannocchiale appositamente installato su una piattaforma rialzata. Da qui si raggiungono le alte falesie che sovrastano il Lido delle Sirene. La piccola spiaggia, raggiungibile scendendo la lunga scalinata, mostra ben evidenti gli effetti dei movimenti tettonici, delle oscillazioni del livello marino, dei fenomeni carsici e degli agenti esogeni che hanno agito sulle rocce plasmandole e determinando anche la formazione di grotte e piccole cavità. L’escursione prosegue in direzione di Punta Predani. Il promontorio ospita la Croce Bianca deposta in ricordo delle vittime del transatlantico britannico Transylvania, affondato durante la prima guerra mondiale da un sottomarino tedesco davanti a queste coste e il cui relitto è stato recentemente ritrovato, dagli uomini del Centro Carabinieri Subacquei di Genova, ad una profondità di circa 600 m di fronte alle coste bergeggine. La tappa successiva è l’area verde di Punta delle Grotte che deve il suo nome dalla presenza, sulle falesie a livello del mare, della più nota grotta marina della Liguria. Nell’area verde è possibile visionare la cartellonistica realizzata dal Comune di Bergeggi in collaborazione con l’Università degli Studi di Genova relativamente agli aspetti geologici e archeologici della grotta. La grotta che costituisce un ambiente di grande valore naturalistico oltre che per la spettacolarità dei fenomeni carsici, anche per la varietà di popolamenti biologici presenti, è raggiungibile scendendo una spettacolare scalinata scavata nella roccia. Durante la discesa è facile restare abbagliati dai colori del mare che si infrange sulla scogliere, ma vale la pena rivolgere lo sguardo ai lati del sentiero per osservare le specie vegetali pioniere tipiche di substrati calcarei e le specie arbustive della gariga e della macchia mediterranea tra le quali spiccano la Campanula sabatia (esclusiva della Liguria occidentale), l’Euphorbia dendroides, la rara Anthyllis barbajovis e l’endemica Thymelea hirsuta. La grotta, originatasi per corrosione carsica in un calcare dolomitico del Trias medio, risalente a circa 200 milioni di anni fa, presenta, nella parte emersa, un'ampia cavità principale nella quale oggi entra il mare e alcune diramazioni poste a livelli superiori mentre, sotto il livello del mare, si articola in diversi cunicoli, sale più o meno ampie e laghi salmastri, in cui l’acqua marina si mescola ad acqua di origine continentale proveniente da infiltrazioni. Le testimonianze in essa conservate, la morfologia delle pareti e i depositi marini e continentali che si trovano al suo interno, permettono di raccogliere dati fondamentali relativi all’evoluzione dell’intera area costiera durante il Quaternario, era geologica caratterizzata da numerose e intense variazioni climatiche (glaciazioni) con conseguenti oscillazioni del livello del mare. Frequentata fin dall’antichità, al suo interno sono stati rinvenuti numerosi reperti paleontologici risalenti al Neolitico che testimoniano l’uso della grotta sia a scopo sepolcrale sia abitativo.