Non si capisce come, ma i soldi per fare il pieno all’auto non bastano mai. L’Italia esporta la metà del carburante prodotto, ma è anche uno dei Paesi europei in cui il carburante è più caro.
Una ragione è che sui carburanti grava una pressione fiscale elevatissima, una delle più alte in Europa: le accise sono fisse e non proporzionali al variare del prezzo dei carburanti. Inoltre, anche per effetto delle crisi internazionali, il prezzo del petrolio ha subito un’impennata e ciò ha un’incidenza significativa sull'inflazione generale. I problemi del caro-carburante, però, non riguardano solo la benzina: secondo l’Istat c’è stato un aumento del 18% del prezzo del Gpl e degli altri carburanti non convenzionali in un solo anno, e quasi dell’8% negli ultimi tre mesi del 2012.
Un altro aspetto da considerare è l’inefficienza della rete: ci sono 23mila impianti di distribuzione, quasi tutti serviti; all’estero la benzina costa meno perché gli impianti sono solo automatizzati e sono molti di meno.
Inoltre, da un’indagine dell’Antitrust sul mercato dei carburanti è emerso che le principali compagnie petrolifere nostrane al “prezzo suggerito” dai mercati internazionali, utilizzato per esportare all’estero, aggiungono un ritocco di 2-4 centesimi al litro quando vendono ai distributori italiani.
Ma cosa possiamo fare noi per risparmiare? Innanzitutto fare un po’ di attenzione: ridurre i consumi è semplice, se si seguono alcune regole di buon senso.
- Spegnete il motore in caso di sosta prolungata (ingorgo, passaggi a livello): si può risparmiare fino al 10% ed è un bene sia dal punto di vista energetico sia da quello ambientale.
- Tenete un’andatura regolare, evitate l’uso eccessivo di freni e acceleratore e utilizzate la marcia più alta possibile a bassi regimi.
- Limitate la velocità: guidare a 110 km/h anziché 130 km/h può far risparmiare fino al 18-20% di carburante. In generale sopra ai 90 km/h per ogni 10 km/h si consuma circa il 8 –10% in più.
Anche con una corretta manutenzione del proprio veicolo è possibile mantenere l’efficienza del motore e minimizzare i consumi. Con un’auto in cattive condizioni, un pieno su cinque è sprecato. Il filtro dell’aria intasato causa un aumento dei consumi che può arrivare anche al 10%. Uno pneumatico sgonfio fa consumare più carburante, così come l’aria condizionata accesa (tra il 7 e il 20%), peggio ancora tenere i finestrini aperti. Molti bagagli sul tetto possono far consumare addirittura fino al 40% in più.
Secondo i calcoli di Altroconsumo, considerando una percorrenza media di 20.000 km all’anno, un’auto efficiente consente di risparmiare da 276 a 552 euro se a benzina e da 257 a 514 euro se a gasolio. Ad esempio, occorre sostituire l’olio periodicamente, secondo le indicazioni della casa produttrice (di norma ogni 20–30 mila km) e verificarne il livello almeno ogni 6 mesi: questo consente di risparmiare fino a 83 euro all’anno per le auto a benzina e fino a 77 euro per i diesel.
Prestate attenzione anche a dove fate rifornimento. Tramite il famoso "fai da te" si risparmiano anche 1,5 centesimi al litro; poi esistono particolari iniziative dei distributori, come gli sconti in orario di chiusura o nel fine settimana.
Il vero risparmio arriva però dalle "pompe bianche", cioè dai distributori no logo. Sono circa 2800 in Italia ed è possibile risparmiare fino a 10 centesimi al litro rispetto alla media del servito nei distributori di marca. Le pompe bianche sono stazioni di rifornimento indipendenti, non correlate alle marche tradizionali delle compagnie petrolifere e in grado di garantire in media un risparmio di 5-6 centesimi di euro al litro: considerando un consumo di 100 litri al mese, il risparmio è di circa 72 euro l'anno.
Questa iniziativa di piccoli imprenditori che gestiscono uno o due impianti si sta diffondendo su tutto il territorio, con una quota di mercato pari al 7%. L’autonomia nella conduzione dell’impianto assicura prezzi più bassi, grazie al rifornimento effettuato nel mercato extrarete, ovvero al di fuori del circuito delle compagnie di distribuzione di carburante più note, che investono molto anche nelle grandi campagne di promozione.
Infine, valutate la convenienza in termini economici ed ecologici del car pooling e del car sharing.
Con il car pooling per ridurre le spese si condividono i posti liberi dell’auto con persone che compiono il nostro stesso tragitto, ad esempio casa-lavoro o comunque per coprire brevi distanze. Per viaggi più lunghi si può ricorrere al servizio di ridesharing.
Il car sharing, invece, funziona come un autonoleggio in abbonamento: si è membri di una rete per aver sottoscritto un abbonamento e per il noleggio dell’auto si paga un importo fisso all’ora, secondo il tipo di veicolo scelto, e un contributo per ogni chilometro percorso che comprende il costo del carburante.
Per concludere, cosa scegliere tra benzina, diesel, gpl o metano? E perché allora non un’auto ibrida? Si tratta di un veicolo che al motore termico, alimentato a benzina, a gasolio o anche a gas, affianca un motore elettrico allo scopo di contenerne i consumi. Si crede che se ogni americano ne guidasse una, si risparmierebbero 1,6 miliardi di barili di petrolio all'anno: più di tutte le importazioni dal Medio Oriente. Questo tipo di auto ha grande fortuna: quasi tutte le case automobilistiche mondiali ne hanno allo studio almeno una e molti nuovi modelli saranno presentati sul mercato prossimamente.
Scritto da Elisabetta Gatto
Fonte: http://it.finance.yahoo.com/notizie/come-risparmiare-sulla-benzina-123917999.html/
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