La vita del viaggiatore è fatta di imprevisti, molti desiderabili come incontri e scoperte, molti altri di cui si farebbe volentieri a meno come malattie e vari incidenti di percorso. Fra i più comuni c'è la perdita del bagaglio imbarcato. Senza arrivare agli estremi dei furti che i casi di cronaca fanno scoprire ogni tanto, capita semplicemente che il viaggiatore si imbarchi su un aereo e la sua valigia su un altro e, nella migliore delle ipotesi, che si rimanga qualche ora o qualche giorno in attesa.
Al di là del disagio complessivo c'è lo spiacevole inconveniente di non avere un cambio pronto all'arrivo e lo snervante rituale di denunce, bolli e dichiarazioni. Avere in mente il problema – atteggiamento realista più che pessimista – significa partire con una parte della soluzione in tasca. O in spalla. E quella non ce la porterà via nessuno... a meno che proprio non perdiamo la tramontana.
Kit di sopravvivenza sempre con sé. Calzini, mutande e t-shirt puliti possono sembrare superflui, ma se la nostra destinazione fosse un po' più sperduta del solito o il nostro orario di arrivo troppo tardivo, potremmo non trovare subito un negozio in cui comprare l'eventuale cambio per consentirci un risveglio dignitoso. Un piccolo spazio nel bagaglio a mano può essere occupato da questa grande soluzione.
Imparare il codice IATA. A ogni bagaglio in partenza viene applicato un codice, che consente di avere informazioni precise sulla sua destinazione. Segnatevelo prima di partire!
Differenziare la borsa. Non è per distinguersi in modo vanitoso, ma certo avere una valigia con un chiaro segno distintivo può aiutare. Certo, non si tratta di trasformare in un Fontana una pregiata Louis Vuitton, ma almeno non dimenticare la targhetta con i dati e, ad esempio, un piccolo foulard ben avvolto attorno a una maniglia.
Mettere un lucchetto. Costa poco e garantisce qualche disagio in più a chi trovasse il bagaglio smarrito e pensasse di dargli un'occhiata “furtiva”. Anche il cellophane attorno può costituire un temporaneo deterrrente alla curiosità, ma l'investimento migliore è certo un lucchetto “a norma”.
Chiamare l'assicurazione. Se avete stipulato un'assicurazione di viaggio, lasciare ai suoi operatori il “piacere” di risolvere la questione. Avranno sicuramente più dimestichezza e interesse ad aiutarvi nel ritrovamento, visto che i pacchetti assicurativi generalmente rimborsano almeno una parte della perdita.
Fonte: http://it.lifestyle.yahoo.com/come-sopravvivere-senza-bagagli-154639330.html
Come sopravvivere senza bagagli
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