E' la sede della General Motors. E’ la città americana con più squadre sportive ai massimi livelli delle classifiche, dal baseball all’hockey, dal football al basket. E’ il luogo dove sono nati tantissimi maestri della musica come Madonna, Eminem, Aretha Franklin, dove ha visto la luce la 'motown', l’etichetta discografica che ha portato il funky americano in tutto il mondo.
Ma oggi, Detroit, è una stella caduta, con sempre meno abitanti (sono passati da 1milione e 8mila, nel 1950, a 886mila) e sempre più delinquenti (è la città con il tasso di criminalità più alto di tutti gli States). Ciò nonostante sbaglia chi la disprezza, escludendo «The D», così è chiamata, dalla lista dei posti da visitare: a differenza di molte città americane, Detroit ha un’anima, seppur da «dama nera». Il cuore della città è a Downtown, il quartiere che si sviluppa dal fiume Detroit, che separa gli Usa dal Canada. Qui si trova l’Hart Plaza, spesso sede di manifestazioni e mercatini, soprattutto a primavera. Dalla piazza è possibile vedere le coste canadesi della città di Windsor, costellati di casinò, e raggiungibili in automobile o in bus attraverso un tunnel sotterraneo. Piacevolissima la passeggiata sul lungofiume: si parte dal Renaissance center, sede della General Motors, e si termina al Cobo center, stadio dedicato all’hockey, in una mezzora di camminata. All’interno del Renaissance center è possibile visitare esposizioni d’auto (a volte d’epoca, a volte dei prototipi), fare shopping e visitare il «top of the world»: prendendo gli ascensori, di vetro, si può ammirare tutto il panorama di Detroit.
Dall’Hart Plaza parte Woodward Ave, la via principale che spacca in due la città. Basta percorrerla per incontrare lungo il cammino gli edifici più caratteristici di Detroit. La prima tappa è Campus Martius, una piazza che, nei tempi d’oro della città, era punto di incontro per giovani e gaudenti di ogni età. Ogni inverno, qui viene installata una pista per il pattinaggio sul ghiaccio, mentre d’estate vengono proiettati film all’aperto. Il simbolo della piazza è un orologio, usato sempre come punto di riferimento dai cittadini di Detroit. Intorno a Campus Martius si sviluppano varie attività commerciali prettamente turistiche: dall’Hard Rock cafè (dove all’interno si possono trovare vari cimeli dei Kiss, originari della zona) alla Nike shop, passando per vari negozi di dischi.
Non si pensi ai grandi numeri delle metropoli americane: la maggior parte dei negozi, soprattutto nelle vie laterali, sono chiusi. Così come tantissimi uffici e grattacieli, le cui finestre sbarrate incutono un senso di timore e degrado, benchè sorgano nel cuore della città. Proseguendo per Woodward Ave si raggiungono i due templi dello sport di Detroit: a destra del «grand circus park» sorgono il «Comerica», stadio di baseball che ospita i «Detroit tigers» e il Ford field, campo da football sede dei «Detroit Lions». Altra zona interessante da visitare è il «cultural center».
Più a nord di downtown, ma sempre attraversata dalla Woodward Ave, ospita l’università di Detroit, le residenze universitarie e vari musei d’arte antica e contemporanea. La zona è diventata una sorta di nuovo centro per Detroit, con attività commerciali, grattacieli e un discreto via vai per le strade (al di fuori di Downtown la città è deserta e si consiglia di non aggirarsi per la periferia dopo il tramonto). Il museo più importante è il Detroit institute of arts, che ospita varie opere americane moderne. Si consiglia poi il Wright museum of african american history, ospitato in un edificio alquanto originale, che raggruppa testimonianze afroamericane dai tempi della schiavitù a oggi.
C'è infine il museo d’arte contemporanea (Mocad), anche se l’offerta è piuttosto scarsa rispetto ai suoi «simili» delle altre città americane. Fiore all’occhiello di Detroit è il suo zoo: irraggiungibile a piedi, ma a portata di taxi, dato che sorge all’incrocio tra la 10 mile road e Woodward Ave.
Dopo la 8mile road (resa celebre dal film sulla vita di Eminem, famoso rapper di Detroit), infatti, iniziano i sobborghi della città e sono molto poco raccomandabili. All’interno spicca il grande tunnel (polar bear tube) scavato sotto alla piscina degli orsi polari e delle foche: percorrendolo si potranno vedere gli orsi giocare e nuotare sopra alla propria testa.
Ultime due mete immancabili sono il 'Motown museum', una serie di case modeste dove è nato il funky americano e dove sono conservate ancora alcune sale di registrazione, e il «people mover»: si tratta di una monorotaia sopraelevata lunga 5 chilometri, che corre sopra a Downtown. Non è molto pratica (spesso ci si muove prima a piedi), ma è molto suggestiva.
Fonte: www.lagazzettadiparma.it)