Il clima decisamente non è mediterraneo: pioggia e vento impazzano tutto l’anno e il tasso di umidità in inverno raggiunge il 100%. Sebbene il meteo possa sembrare un deterrente, Dublino rimane una delle mete più suggestive e divertenti di tutta Europa, non solo in occasione di San Patrizio, patrono che ogni anno, a marzo, viene celebrato con fiumi di birra. E se si parla di birra, si parla di Guinness, l’oro nero che l’Irlanda esporta in tutto il mondo: una delle prime tappe d’obbligo è il museo che ne racconta la storia attraverso un percorso che stimola ogni senso. La Guinness Storehouse si trova in St. James Gate 8, il biglietto di ingresso non è particolarmente economico (dai 6,50 ai 16,50 euro) ma non ha limiti di tempo e dà diritto ad una audio guida gratuita, ottima ed esaustiva compagnia che fa strada attraverso tutto il circuito fino alla degustazione di Guinness fresca di fabbrica presso il Gravity Bar, il locale realizzato completamente in vetrata all’ultimo piano del palazzo. Da lì, è possibile ammirare la città sottostante, dove si mescolano a perdita d’occhio guglie appuntite, edifici dai mattoni a vista e architettura contemporanea: in ogni angolo della città è possibile apprezzare il prodotto irlandese più famoso, a cominciare da Temple Bar. Situato a poco più di quattro chilometri dalla Guinness Storehouse, è uno dei quartieri più celebri, rinomato ritrovo di artisti di strada, vita notturna e, ovviamente, pub. Il più famoso è lo storico Temple Bar, locale dalla facciata rossa da cui il quartiere prende il nome: nonostante i prezzi siano un po’ più alti della media, Temple Bar Pub val bene una sosta, non solo per l’ampia selezione di birre e whiskey, ma soprattutto per la musica dal vivo che scalda l’atmosfera, specialmente nel fine settimana. Il punto nevralgico della musica dal vivo è però Grafton Street: strada viva e vitale che, oltre ad essere cuore dello shopping del centro città, in tutta la sua lunghezza è costellata da improvvisazioni musicali di band più o meno talentuose che, per legge, non possono sostare per più di 15 minuti.
Agli estremi di Grafton Street si trovano il St. Stephen’s Green e il Trinity College: il primo è il nome sia di un originale centro commerciale, sia di un parco pubblico, situati a pochi metri di distanza l’uno dall’altro. Il secondo è il celebre istituto d’istruzione che ospita una delle rinomate sfere di bronzo di Arnaldo Pomodoro: al suo interno è visitabile la Long Room, l’ala che ospita la storica libreria che contiene più di un milione di testi e un’importante collezione di antichi manoscritti, tra cui una prima edizione della Divina Commedia e una delle pochissime copie rimaste della proclamazione della Repubblica Irlandese. Tra le altre innumerevoli sorprese che riserva la città, un posto d’onore è riservato dalla National Gallery of Ireland, situata in Merrion Square, ad appena 600 metri dall’ingresso principale del Trinity College: qui sono conservate numerose opere della scuola irlandese e olandese, oltre ad alcune perle italiane, tra cui La cattura di Cristo del Caravaggio e Giuditta con la testa di Oloferne del Mantegna. L’ingresso è gratuito e imperdibile: come tutte le sue sorelle sparse nel mondo, la National Gallery riserva momenti di quiete che riempiono gli occhi di meraviglia, anche chi non è un appassionato d’arte. Che il soggiorno sia breve o lungo, almeno un’intera giornata deve essere dedicata ad uno dei tour organizzati che portano fuori dalla città: se la giornata promette bene, è imperdibile quello che comprende le tappe della Causeway Coastal Route, nella contea di Antrim. Seguendo la costa nord est, il panorama non manca di lasciare un segno indelebile nella memoria, soprattutto per i colori della natura circostante, così vividi e accesi che nemmeno le foto riescono a rendere giustizia. Arrivando alle Giant’s Causeway, sito naturale dichiarato patrimonio dell’Unesco nel 1986, è il connubio perfetto tra cielo, mare e rocce a lasciare senza fiato: l’acqua cupa si schianta incessantemente sulle formazioni vulcaniche che affiorano a varie altezze, oltre 40.000 colonne basaltiche risalenti a 60 milioni di anni fa battute tutto l’anno dal vento gelido. La sensazione è quella di sentirsi sopraffatti e cullati al tempo stesso dall’imponenza dell’ambiente circostante. Dublino è una capitale che non stanca mai. È luminosa e ospitale, accoglie con mille proposte adatte alla sensibilità di turisti e viaggiatori.
Fonte: www.gazzettadiparma.it