Soffre il turismo egiziano, soprattutto Sharm El Sheikh e Il Cairo - dove è scarsa l'affluenza alle Piramidi e al Museo Egizio - a causa delle instabili condizioni di sicurezza. In particolare le ricadute pesanti si stanno avendo sui flussi degli italiani, come rilevano gli operatori dei diversi segmenti turistici, da quello alberghiero a quelli dei trasporti, alle scuole di sub, secondo cui il calo subito negli ultimi mesi - senza valutare quello che è accaduto nel 2011, 'anno della rivoluzione' - abbia raggiunto livelli del 60-70%.
Gli ultimi episodi, come gli incidenti nello stadio di calcio di Port Said, stanno determinando in queste ore nuovi cali di prenotazioni, anche se la tendenza appare diversa nelle previsioni per i prossimi mesi, già a partire da marzo e ancor di più per l'estate.
"L'Egitto rimane sempre una delle mete più richieste - dice un esponente di un importante gruppo turistico, Antonio Mariani - e stiamo già vedendo un rialzo nelle prenotazioni per l'estate. Naturalmente sarebbe tanto di guadagnato se dalle autorità egiziane venisse qualche segnale più tranquillizzante, e qualche campagna rassicurante".
Fuori dal coro la situazione a Marsa Alam, resort sul Mar Rosso, 900 chilometri a sud della capitale, dove "anche durante i periodi caldi della rivoluzione nessuno si accorgeva delle tensioni nel paese". Qualcuno sta già ricevendo richieste di prenotazioni per marzo. "Certo rispetto al boom del 2010, le cifre delle presenze attuali sono molto più basse - dice Pierpaolo Campanini - ed alcune nostre attività sono state sospese temporaneamente. Ma nelle fiere del turismo all'estero si respira ancora una forte fiducia nelle possibilità dell'Egitto". ( Fonte: www.travelnostop.com)
Egitto, scarsa sicurezza: Sharm e Cairo sono deserti
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