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UNA MOSTRA INEDITA
Considerato il più delle volte come originario dell’Oriente, avvolto nel mistero di una lingua ermetica, il popolo etrusco ebbe, prima di Roma, un ruolo di primo piano tra le grandi civiltà del Mediterraneo.
Marinai e mercanti, gli Etruschi si sono sviluppati in un contesto ricco di commerci internazionali e di scambi, in particolare con i Greci, di cui furono emuli e al contempo rivali.
L’esposizione organizzata dal musée Maillol esplora in modo inedito il quotidiano degli Etruschi. Racconta la straordinaria avventura di questo popolo che si è sviluppato tra il IX e il II secolo a. C. in un territorio che oggi corrisponderebbe alla penisola italiana. L’immagine degli Etruschi viene troppo spesso evocata esclusivamente attraverso testimonianze legate al mondo funerario. Questa componente fondamentale è stata fortemente accentuata dalla scoperta di numerose tombe, soprattutto durante l’Ottocento, che furono la prima fonte degli archeologi. E così si tende erroneamente a separarli dal mondo dei vivi.
Proprio i diversi aspetti della vita quotidiana di questa civiltà gaia e pacifica saranno evocati in mostra, esplorando le grandi città della confederazione*: Veio, Cerveteri, Tarquinia e Orvieto. Vi saranno rappresentati la religione, la scrittura, le armi, lo sport, la pittura e la scultura, l’artigianato con l’oreficeria, i bronzi e le ceramiche. Sarà inoltre approfondita l’evoluzione della conoscenza del loro habitat, una testimonianza fondamentale. Si vedrà un’architettura assai caratteristica, lontana dai canoni classici, ornata da importanti decorazioni in terracotta messe in risalto da colori estremamente vivaci. Saranno presentate 250 opere provenienti dalle più prestigiose istituzioni italiane e di altri paesi europei.
L’esposizione ha luogo sotto l’alto patronato del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Con la partecipazione del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, Roma; dei Musei Vaticani, Roma; dei Musei Capitolini, Roma; del Museo Archeologico di Firenze; del British Museum, Londra; della Bibliothèque nationale de France, Parigi; del Martin von Wagner Museum, Würzburg; delle Staatliche Antikensammlungen e Glyptothek, Monaco.
PERCORSO DELL’ESPOSIZIONE
Il percorso propone una lettura incentrata sul modo di vivere degli Etruschi attraverso l’evoluzione del loro habitat: dalle capanne primitive del IX secolo a. C. alle dimore patrizie dagli interni raffinati.
Il fasto dei principi e la proliferazione delle «città-stato» durante l’apogeo del VII e VI secolo a. C. saranno evocate attraverso l’arte, l’economia, gli usi e costumi e le manifestazioni del sacro.
Una selezione di oggetti, di opere d’arte e di pezzi di architettura ripercorre la lunga storia dell’Etruria antica, dalle origini delle città all’incontro con le civiltà del Mediterraneo e alla nascita della scrittura: gioielli raffinati in oro e argento che appartennero agli aristocratici etruschi – fermagli, orecchini, spille, collane arricchite da pietre e ambra –; vasi di bronzo riccamente decorati destinati, come le ceramiche dipinte, ai banchetti dei personaggi più eminenti; figure mitologiche che ornavano i templi; impressionanti rappresentazioni degli antenati, come quelle del palazzo dei principi di Murlo, o monumenti funebri – fastosi tanto all’interno quanto all’esterno –… Questi oggetti illustreranno ciascuna delle grandi città etrusche da cui provengono, descrivendo così le loro specificità e mostrando il notevole dinamismo di questa civiltà: capolavori dei maestri coroplasti* della scuola di Veio, produzioni multiple dei laboratori di Cerveteri, testimonianze straordinarie della pittura di Tarquinia, impressionanti sculture in pietra di Vulci, terrecotte dei templi di Orvieto ed espressioni artistiche di Chiusi, Populonia, Perugia o Volterra.
Infine, a questo periodo di apogeo seguono gli anni del del declino, la conquista dei territori da parte dei Romani, fino all’annientamento.
La mostra commemorerà la sparizione di un popolo che ha lasciato un appassionante patrimonio culturale pervenutoci solo in parte, ma che ha esercitato una profonda influenza su Roma
PATRIZIA NITTI — Direttrice Artistica, Musée Maillol — Direttrice del progetto
HUBERT LE GALL — Architetto
CURATRICI
ANNA MARIA MORETTI SGUBINI — già Soprintendente per i Beni Archeologici dell’Etruria meridionale
FRANCESCA BOITANI — già Direttore del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia
COMITATO SCIENTIFICO
FRANCESCO BURANELLI — Segretario della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa
STEFANO DE CARO — General Director dell’ICCROM, International Centre for the Study of the Preservation and Restoration of Cultural Property
MICHEL GRAS — Già Direttore dell’École Française de Rome
VINCENT JOLIVET — Archeologo, ricercatore al CNRS
LUIGI MALNATI — Direttore Generale alle Antichità, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
ANTONIO PAOLUCCI — Direttore dei Musei Vaticani
ANDREA PESSINA — Soprintendente per i Beni Archeologici della Toscana
CONTATTI COMUNICAZIONE:
AGENCE OBSERVATOIRE
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T 01 43 54 87 71
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T 01 42 22 57 25
eapprederisse@museemaillol.com
* L’Etruria era organizzata secondo il modello della confederazione (o unione) di città, composta da 12 città-stato, ognuna con il suo territorio, con un regime politico autonomo e con le proprie alleanze. Questo sistema organizzativo viene denominato anche dodecapoli.