Aigues-Mortes è una città medievale prediletta dagli artisti, che vi hanno sempre trovato motivo di ispirazione e costituisce anche un eccellente porto per chi naviga nella zona della Petite Camargue, tra uccelli, cavalli e tori.
Fine settimana ad Aigues-Mortes
Lunga vita ad Aigues-Mortes
Malgrado il nome, Aigues-Mortes – Aquae Mortuae in latino, cioè « acque morte » – è piena di vita: questa città è sfuggita alla sua trasformazione in un museo. Ha mantenuto la sua popolazione e le sue attività commerciali, ma attrae anche gli artisti (che qui ci vivono), la gente festaiola (che viene specialmente perché qui c’è un pub che offre 200 tipi diversi di birra) ed i gay, che qui vengono fin dagli anni sessanta, attratti da un mitico locale dell’entroterra nel quale si incontrava tutto il jet-set parigino, e perfino Alain Delon. Qui c’è un superbo albergo-ristorante dove si può gustare la migliore prima colazione di tutta la regione Languedoc-Roussillon (Villa Mazarin), una vera e propria libreria (genere in via di estinzione), un negozio di fish pedicure (aiuto!) o ancora, un’eccellente panetteria dove si può trovqre la focaccia tradizionale (Olmeda). Oggi sono tutti affezionati a questa singolare città, nave di pietra incagliata tra terra e mare con spiagge e vigne, tra il bianco del sale ed il blu del cielo: un ambiente unico.
Un porto da cui partire per una crociata
Raccontiamo rapidamente le origini di Aigues-Mortes: nel 1240, papa Innocenzo IV indisse una crociata, e Luigi IX, il futuro San Luigi, immediatamente aderì. C’era però un problema: il regno di Francia non aveva ancora un porto adatto per imbarcare le truppe (il sud della Francia era spartito tra l’Impero germanico ed i re d’Aragona). Il re allora scambiò le terre intorno a Sommières con questo pezzo di palude maleodorante. C’era solo qualche capanna di giunco che dava riparo ai poveri diavoli che lì vivevano pescando e raccogliendo il sale. Cominciarono i lavori: fu costruita la torre Carbonnières a qualche chilometro nell’entroterra, allo scopo di proteggere la futura città, e la torre di Constance, che, a causa dell’erosione del porto, si trova a piombo sul mare.
La torre di Constance fa parte dei Monumenti storici fin dal 1903, e sorge sull’area dell’antica torre Matafère di Carlo Magno. I suoi bastioni, fiancheggiati da venti torri, si sviluppano per 1634 metri. Tutto il gruppo di costruzioni richiese meno di cinquant’anni per essere ultimato, e fu opera di Filippo l’Ardito, figlio di San Luigi, che la fece realizzare per rispettare il volere del padre. La Torre di Constance è celebre specialmente per essere stata utilizzata come prigione: vi furono rinchiusi i protestanti delle Cevennes dal 1685 al 1768. La vittima più famosa fu Marie Durand, incarcerata a soli diciotto anni: rimase in prigione per ben trentotto anni in condizioni terribili, senza mai abiurare la sua fede.
Porto commerciale importantissimo per molti secoli, Aigues-Mortes fu poi soppiantato da Marsiglia a partire dal 1481, anno in cui la Provenza fu riunita al regno di Francia. La sua vocazione portuale finì, e ciò spiega le ammirevoli condizioni in cui si trovano i suoi bastioni ancor oggi. Ora che il mare si è ritirato e che la pace regna sulle coste francesi, il posto ha assunto un aspetto da Deserto dei Tartari: metà porto e metà fortezza incagliata nel territorio.
Una bella gita in Camargue
Di difficile accesso, la Camargue è un mondo a parte – natura rude, paesaggi dalla bellezza diffusa, abitanti visceralmente attaccati alla loro terra… Per sentire la poesia diffusa da questi paesaggi ambigui dove acqua e terra si mescolano, dove i colori cambiano in continuazione, devi visitare la riserva naturale regionale dello Scamandro. È un posto adatto alla scoperta del patrimonio della Camargue e alla sensibilizzazione dell’ambiente naturale: 215 ettari nel cuore della zona umida formata dagli stagni dello Scamandro e dello Charnier: tutto intorno si stende il più grande canneto d’Europa. Un sentiero, che a volte corre su palafitte, ti permette di scoprire i differenti aspetti della Camargue: stagni salmastri e praterie alluvionali la cui scarsa erba è il nutrimento di cavalli e tori. Questo è il paradiso degli uccelli: aironi guarda-buoi, aironi sgarza-ciuffetto, aironi nitticora, aironi cenerini, egretta garzetta, tarabuso (dal canto possente, degno del muggito di un bue!). Ci si può imbattere anche nella raganella meridionale, nel gambero della Luisiana, nella nutria e nella testuggine palustre (la Camargue è ancora uno dei suoi ultimi habitat naturali).
INFORMAZIONI PRATICHE
Per preparare il tuo viaggio:
Ufficio del turismo di Aigues-Mortes
Albergo-ristorante Villa Mazarin
35 boulevard Gambetta
30220 Aigues-Mortes
Tel.: 04 66 73 90 48
Fascino e calma in questo albergo di lusso, costituito da un edificio storico unito ad un altro moderno: patio alberato, grande piscina e stazione termale. Il ristorante propone una cucina gastronomica ambiziosa, non ancora definita in alcuni piatti, a immagine della polenta di quinoa disseccata. Al mattino invece, si raggiunge lo stato di grazia più assoluto con una delle migliori colazioni del 2012.
Camere a partire da 120 €.
Panetteria/pasticceria Olmeda
19 avenue de la Liberté
Tel.: 04 66 53 66 77
Eccellente negozio dove si può trovare la tradizionale focaccia zuccherata di Aigues-Mortes.
Centro di scoperta dello Scamandre
Route des Iscles - Gallician
30600 Vauvert
Tel.: 04 66 73 52 05
Macelleria Maeva
15 rue Emile Zola
30740 Le Cailar
Tel.: 04 66 88 01 24
Artigiano salumiere di qualità, Hussein Saïd è specializzato in carne di toro per tutte le stagioni. Vedere anche il nostro articolo su Michelin restaurants.
Manade Saint-Louis e le ‘chambres d’hôtes’
Mas de la Paix
30220 Aigues-Mortes
Uno dei migliori maneggi per scoprire tutte le tradizioni taurine della Camargue prima di andare a pranzo.
Masseria le Machou
30740 Le Cailar
Tel. 06 14 59 67 05
Si trova in capo al mondo: la strada diventa una pista, la pista diventa un sentiero tra maneggi, cavalli, tori ed immense praterie. Ecco un’antica fattoria ottocentesca, trasformata in abitazione negli anni ’50 da Jean Lafont, mitico buttero che è anche collezionista d’arte. Negli anni ’60 era un posto per i vip, e vi si potevano incontrare i Kennedy, Alain Delon, Romy Schneider... oggi è un rifugio dove regna il silenzio. Vi sono solo due camere: ‘la mia capanna’, che è una piccola abitazione in legno con bagno, staccata dalla fattoria; la suite ‘Bandido’, che è invece costituita da una grande camera ed un salone.
Fonte: http://viaggi.viamichelin.it/web/Destinazione/Francia-Provenza-Aigues_Mortes/News-Fine_settimana_ad_Aigues_Mortes-?from=HP
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