La Giordania non è solo Petra: ecco le cinque mete imperdibili del Paese del vicino oriente.
Giordania, cinque luoghi da non perdere
Jerash. E’ detta anche «la Pompei d’Oriente» per l’eccellente conservazione dei resti archeologici. La struttura è quella tipica delle città romane con il cardo e il decumano a dettare le direzioni delle strade. Si entra dall’arco di Adriano e si arriva, passando per il Foro e il Teatro, fino alla porta di Damasco. La Jerash Heritage Company organizza spettacoli quotidiani con tanto di esercito romano e bighe. Lo spettacolo viene rappresentato due volte al giorno, alle 11 e alle 15 (14 durante i mesi invernali), tranne il venerdì. A luglio si tiene il festival delle arti che ospita numerosi cantanti, musicisti e gruppi folcloristici, letture di poesie, orchestre sinfoniche, balletti, teatro shakespeariano, artigianato e mostre d’arte.
Amman. Amman è formata da un centro storico (in arabo "Balad") più antico e tradizionale, e da una parte più moderna, dinamica e occidentale chiamata appunto "West Amman" (Amman occidentale). I negozi non hanno orari, salvo le farmacie, ma si osserva il riposo del venerdì. Merita una visita il mercato dell’usato. Dalla Cittadella, situata in cima alla collina di Jebel al-Qala’a, si abbraccia con lo sguardo tutta la città
Petra. Scoperta dal mondo grazie al film «Indiana Jones e l’ultima crociata», era la capitale dei Nabatei. Esistono vari percorsi più o meno lunghi per visitarla, e tutti comprendono i monumenti più famosi, a partire dal Khazneh («il Tesoro», al momento non visitabile all’interno) che si svela dopo l’attraversamento del Siq. 800 gradini portano al Monastero (Gebel Ed-Deir), forse ancora più bello del più noto (e comodo) «Tesoro». La visita può essere fatta anche a dorso di mulo.
Aqaba. La città conquistata da Lawrence d’Arabia è l’unico sbocco al mare della Giordania. Poco più di centomila persone sono i residenti ma qui sorgono i più bei resort del Paese con spiagge private e servizi di ogni tipo. Da non farsi sfuggire l’occasione per una visita al «suq» (il mercato) locale dove vengono preparati originali mix di spezie. Da Aqaba, nelle giornate limpide, si possono vedere Israele, l’Arabia Saudita e l’Egitto.
Wadi Rum. «La valle della luna» è deserto a perdita d’occhio intervallato da rocce monolitiche scolpite dal vento. Vale la pena fare un giro in jeep o in cammello. Per raggiungere il Ponte di pietra di Burdah, il più alto del Wadi Rum, passando per i Sette Pilastri della Saggezza e altri interessanti siti, occorre un’intera giornata in auto e anche la notte se la scelta è caduta sul cammello. ( Fonte: www.gazzettadiparma.it)
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