Un’inedita ipotesi sulla reale esistenza di Atlantide. L’affascinante storia della scoperta effettuata partendo dalle testimonianze tramandateci da Platone.
Il continente perduto del filosofo greco non è un mito, ma è veramente esistito e a tutt’oggi possiamo ammirarne le vestigia. La scoperta effettuata da un appassionato ha dell’incredibile e oltre tutto è avvenuta in un’area geografica insospettabile.
Questo volume è il frutto di due anni di entusiasmanti ricerche relative a una regione ben definita, ubicata nel Circolo Polare Artico, poco frequentata dal turismo locale e pressoché sconosciuta al resto del mondo.
L’autore affronta minuziosamente diversi argomenti specifici (aspetti geografici, storici, climatici, archeologici) servendosi dei più moderni ritrovati scientifici (rilevazioni satellitari, ricostruzioni tridimensionali), affiancati dall’analisi comparata delle fonti antiche e moderne.
Atlantide è mai esistita? Risponde positivamente a tale domanda l'archeologo Marco Bulloni: avrebbe identificato le evidenze archeologiche di una realtà urbana, ispiratrice del mito di Atlantide, sulla Grande Solovki, un'isola del Mar Bianco, tra Finlandia e Russia., Qui Bulloni ha condotto una sistematica indagine di tre anni, ritrovando i resti di templi, palazzi e mura concentriche a loro protezione, esattamente come descritto da Platone nel Timeo e nel Crizia.
«Coincidono persino le misure; anche se l'aspetto geomorfologico è mutato la realtà urbana, ricostruibile, collima perfettamente. Inoltre i resti sono databili al XIII sec. a. C., quando secondo gli storici sarebbe esistita Atlantide.
È la dimostrazione dell'influsso sulla cultura greca dei popoli del nord, conosciuti come esportatori di ambra» conclude Bulloni.
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Marco Bulloni, ingegnere appassionato di archeomitologia, è nato a Sondrio nel 1960 e fin dai primi anni di vita è vissuto a contatto diretto con luoghi e popoli che hanno fatto nascere in lui la sua grande passione. Vive e lavora a Milano.