Muoversi a dorso d'asino, mangiare erbe spontanee, dormire in una casa contadina ottocentesca, fare il bagno nel torrente. Un soggiorno in Valchiusella, pochi chilometri sopra Ivrea, è un salto a ritroso nel tempo. Una montagna dolce, dalle altitudini non troppo elevate, godibile anche in autunno e in primavera. Al centro di questo territorio, solcato dal Chiusella, c'è Traversella, attraversato dal torrente Bersella (da cui il nome): 480 abitanti, una gloriosa storia industriale (le miniere attive fino all'inizio degli anni Settanta, che ai primi del '900 davano lavoro, fra dipendenti e indotto, a quasi duemila persone e oggi trasformate in un suggestivo ecomuseo con mostra di minerali e attrezzature, mineralidelpiemonte.com/traversella) e un presente fatto di un turismo discreto, rispettoso di ambiente e tradizioni.
Due i posti dove soggiornare: lo storico ristorante-albergo «Miniere» (uno dei punti forti di attrazione del turismo enogastronomico di tutta la Valchiusella, albergominiere.com), nella piazza principale del paese, oppure - se siete disposti a rinunciare a un po' di comfort in cambio di atmosfere insolite - il bed&breakfast «La Traleua»: tipica casa valchiusellese dell'Ottocento, con il tetto a lose di pietra, che vi accoglierà con un'aia con asini, cani, mucche e animali da cortile. Nelle stalle, un piccolo museo di minerali, a fianco dell'abitazione il Chiusella, ricco di trote da pescare. Pernottamento e colazione: 27 euro gli adulti, 15 i bambini (traleua.traversella.com).
I padroni di casa vi potranno accompagnare nei numerosi trekking della zona, fra cui il «Sentiero delle anime», così chiamato dalle incisioni rupestri che si incontrano lungo il cammino e che i contadini consideravano rappresentazioni dei defunti. Seicento metri di dislivello (dagli 800 di Traversella ai 1398 del Bèch dël fes-cèi, dove il sentiero si congiunge con la Grande traversata delle Alpi) e quattro ore di cammino (volendo con asini al seguito: non tanto per trasportarvi, quanto per liberarvi dall'ingombro degli zaini), con partenza da Traversella e ritorno al paese, passando per il rifugio «Bruno Piazza» a 1050 metri (da poco ristrutturato: pernottamento da 27 euro, mezza pensione da 38, telefono 0125-749233) da cui si accede alla palestra di roccia «Balma bianca», una delle più conosciute d'Italia, con arrampicate di tutte le difficoltà, anche per bambini (www.traversella.net).
Una suggestiva deviazione dal Sentiero delle anime consente di raggiungere Fondo, frazione con cinque abitanti che vale la pena visitare non solo per il bel ponte settecentesco e l'integrità edilizia dell'abitato, ma per la «Trattoria del ponte», con ottima cucina locale (meglio prenotare allo 0125-749124).
E un capitolo a parte, parlando di cucina, merita la riscoperta dei piatti di erbe spontanee. Dimenticata per anni perchè evocava a molti gli stenti del periodo bellico, la cucina delle erbe sta vivendo una riscoperta intelligente, con i «sabat d’le erbe», passeggiate con i «magistri/e» di erbe che insegnano a riconoscerle e cucinarle. La zuppa di «ajucche» (il raperonzolo) è la regina di questa tradizione, ma non manca il riso con lo spinacio selvatico, le patate con il tarassaco, le tome e i formaggi freschi con romice, foglie di aglio orsino ed erba cipollina, le «miassette» (sorta di piadine) con cardo mariano e bardone, sformati e frittate con biavetta e «crusciot», flan di acetosella, torte con rabarbaro, persino il gelato di ajucche. Unica avvertenza: il periodo delle erbe va da fine aprile a fine giugno. Altrimenti, dovrete attendere il prossimo anno.
Fonte: www.gazzettadiparma.it
In Valchiusella, mangiando e viaggiando come cent'anni fa
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