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Kerala, la grande festa del Theyyam

Pubblicato da oleg su 7 Febbraio 2014, 18:56pm

Tags: #Dal Mondo Dei Viaggi

http://www.lastampa.it/rf/image_lowres/Pub/p3/2014/02/06/Speciali/Foto/RitagliWeb/RSQATLUC5600-kcGB-U10202421509642gnF-426x240@LaStampa.it.jpgIn Kerala, nel Sud dell’India, c’è una festa sciamanica con oltre 3000 anni di storia che viene replicata ogni 25 anni nella sua più complessa forma integrale.  

L’evento va in scena a Cheruvathur quest’anno: si è aperto ieri prosegue fino al 14 febbraio. Si chiama Theyyam ed è un rito di possessione che si svolge alternativamente in diversi luoghi sacri sulla costa di Malabar, nel Kerala settentrionale.  

La danza Theyyam è il veicolo per fare tornare sulla terra gli dei e gli antichi eroi a «impossessarsi» dei loro devoti. Dopo una lunghissima cerimonia di vestizione e di trucco, alla luce fioca di lampade ad olio e accompagnati da musica sacra, i danzatori seguono una coreografia ipnotica fino a entrare in trance quando le divinità si impossessano dei loro corpi. I danzatori posseduti diventano oggetto di venerazione da parte dei fedeli, che chiedono loro benedizioni, miracoli e intercessioni divine. È un rito complesso, tramandato di generazione in generazione come pratica religiosa delle caste inferiori: ha luogo in templi e zone dedicate non accessibili ai bramini e alle altre caste superiori. Quest’anno sono previste oltre cento diverse forme di Theyyam, che continuano giorno e notte per nove giorni. L’edizione ridotta del festival, che ha luogo ogni anno, prevede invece solo tre o quattro varianti del rituale: funziona come training per i danzatori, che nella vita sono persone normali impiegate nei più diversi settori. Accanto alle danze, il festival comprende processioni religiose, eventi culturali e mostre. 

Il Theyyam è l’occasione per visitare il Kerala, dove le maggiori attrazioni sono concentrate nella parte meridionale dello Stato. La tappa storica è Kochi (Fort Cochin), l’isola dove per duemila anni i keralesi di fede indù si sono mescolati a cristiani, ebrei, arabi, portoghesi, olandesi e inglesi. Nella chiesa di San Francesco fu sepolto Vasco da Gama. E al Mattancherry Palace, edificato nel 1555 dai portoghesi, i saloni sono affrescati con episodi dei poemi epici Ramayana e Mahabharata. Da qui, una via bordata di botteghe antiquarie porta a Jew Town, il quartiere ebraico dove si visita la Sinagoga del 1568 sormontata da una torre con orologio. E la sera, in città vicino alle reti cinesi, si assiste a spettacoli di kathakali, un’antica forma di teatro-danza indù. 

Pochi chilometri a Sud di Kochi iniziano le Backwaters, il gioco di lagune interne che ha trasformato il Kerala in una delle più ambite mete tropicali. Da Alappuzha partono tutte le mattine i battelli che in otto ore raggiungono Kollam tra una rete di fiumi, canali e laghi. 

Info www.keralatourism.orgwww.indiatourismmilan.com  

Autore: MARCO MORETTI

Fonte: www.lastampa.it

 

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