La Sardegna è stata spesso definita isola-continente e come tale anche in Barbagia, la parte centrale, convivono grandi differenze e profondi contrasti. Ogni paese ha delle peculiarità che lo differenziano da quelli vicini, anche se sono a pochi chilometri. Ed è forse tale ricchezza che rende così particolare un viaggio da queste parti. Con la manifestazione Autunno in Barbagia (www.aspenuoro.it), fino al 18 dicembre è in programma un denso calendario di mostre, incontri, dimostrazioni enogastronomiche per raccontare una delle zone più misteriose dell’isola e dei suoi maliardi paesi di montagna. Se Aritzo è considerata la "Cortina" della Sardegna, è nel centro di Belvì che si vedono le antiche abitazioni rurali.
Salendo a Tonara, tra continue curve, si gode di uno spettacolare panorama sulla vallata dove fanno capolino Aritzo, Belvì e il tacco del Texile circondati da fitti boschi. Non per nulla il 90% del territorio comunale è coperto da castagni, noccioli, lecci roverelle e agrifogli. Anche qui la saggezza antica è ancora viva. La terra forniva tanta frutta secca e miele, ecco l’idea di produrre torrone e di venderlo in ogni periodo dell’anno. Tutti lo sanno fare in casa, ma oggi spesso viene acquistato nelle due aziende del paese. A sorpresa in cima all’abitato, patria del poeta Peppino Mereu, in posizione dominante sulla vallata, vicino alla fontana di Galusé e al lavatoio, centro di ritrovo delle comari, c'è un Ostello della Gioventù gestito da un gruppo di giovani che propongono anche escursioni sul territorio. A Desulo, altro borgo montano, se a prima vista il paese appare un po' trascurato parlando con la gente si scopre che c'è un attivissimo centro di mountain bike, che ci sono percorsi di trial e che si possono fare escursioni a cavallo nella montagna ad ogni livello, anche impegnative. Anche qui sono i giovani che organizzano. Accanto a queste iniziative c'è la quotidianità: le donne, soprattutto anziane, sempre in costume non solo la domenica a messa, ma per fare la spesa e le faccende domestiche, la cucina dai sapori forti e la casa-museo del poeta lirico Antioco Casula, detto Montanaru, che è rimasta così come era un tempo. Il contrasto tra vecchio e nuovo esiste, ma forse lo coglie più un occhio attento che viene da fuori, in realtà convivono normalmente. Lo spirito innovativo è arrivato anche a Fonni, più alto comune dell’isola, dove qualche anno fa è nato il primo coro tutto femminile a 4 voci, dove due ragazzi hanno ripreso l’antica tradizione orafa e una giovane artista lavora l’argilla nera e la trachite. Tutto questo si armonizza perfettamente con la vita pastorale e con la vita di montagna, sul Bruncu Spina si scia e d’inverno i turisti si divertono sulle piste. Alla partenza dell’impianto di risalita si gode di un ampio panorama: a nord si vede il Supramonte con le montagne di Oliena e Orgosolo e in lontananza, raramente, anche la Corsica, a est la valle del Flumendosa e il mare di Arbatax, a ovest il Campidano e nelle giornate limpide la Valle del Tirso e la piana di Oristano e a sud fino alle vette dei Settefratelli. Ci si trova davanti un enorme tavolozza di colori che mutano secondo le stagioni. Anche Mamoiada, nota nel mondo per i mamuthones, rito dalle origini misteriose che affonda le radici molto indietro nel tempo, si sta attrezzando per accogliere turisti valorizzando il territorio. Notti da sogno al country resort Su Gologone (www.sugologone.it) di Oliena. Info: www.sardegnaturismo.it
( Fonte: www.gazzettadiparma.it)