Vette innevate che segnano il panorama a 360 gradi, cime imponenti che ti esortano ad arrivare ancora un po' più in alto, il volo di un’aquila che ti accompagna negli ultimi metri prima del rifugio. Lo scenario in cui si sviluppa la «Gran Balconata del Cervino» è veramente qualcosa di unico in tutte le stagioni, tra prati fioriti e ghiacciai perenni. Non è un caso che la «gran balconata» si chiami così: è infatti un immenso terrazzo con emozionanti passaggi a picco sulla valle e circondato da un anfiteatro naturale decisamente unico tra cui spicca, maestosa, la sagoma del Cervino.
A camminarci sopra, in una di quelle giornate limpide che ti fanno trovare faccia a faccia con i «4000», viene anche in mente che possa essere vero quello che si dice nella valle: «qua il paradiso è un po' più vicino». La «balconata» parte e arriva ad Antey-Saint-André (1070 mslm), delizioso paesino con poco meno di seicento abitanti, toccando La Magdeleine, Chamois, Cheneil, Valtournenche, Cervinia, Finestra di Cignana (2440 mslm) e Torgnon offrendo ben 12 punti di accesso al percorso serviti dai mezzi pubblici. Scendere e salire tra i prati, tra natura incontaminata e aria limpida, regala sempre una impagabile sensazione di libertà e il tempo sembra essersi fermato di fronte ai laghetti che si aprono «a sorpresa» dietro la curva di un sentiero o nelle radure tra i boschi.
Un’esperienza estremamente piacevole che può essere provata proprio da tutti: la particolare attenzione nello studio dei percorsi, di livello escursionistico, rende infatti il trekking avvicinabile anche dalle famiglie con bambini. Lunghi tratti pianeggianti, attrezzati con punti ristoro e giochi per i più piccoli, si affiancano ai passaggi più impegnativi per offrire a qualsiasi persona la possibilità di trascorrere ore di svago in uno scenario indimenticabile e particolarmente suggestivo. La Balconata si sviluppa orizzontalmente, con dislivelli minimi, ad una quota media di 1800 metri. Strade forestali e facili sentieri permettono anche ai camminatori meno esperti di compiere l’intero circuito (73 chilometri complessivi), da un belvedere ad un altro, in circa venticinque ore con la possibilità di fermarsi a pernottare in alberghi e rifugi lungo il percorso.
Si può scegliere di percorreretutto il «sentiero 107» o esplorare la nuova parte, il «sentiero 12», che dalla base del monte Zebion raggiunge il Col di Joux e poi il Col Tzecore al cospetto di montagne che hanno fatto la storia dell’alpinismo. Salendo ai pascoli della conca di Torgnon, attraversando il fianco sinistro della valle del Marmore e passando da Triatel è obbligatoria una visita al Museo Etnografico di Petit Monde: un luogo magico dove il tempo si è fermato al 1700. Dal rifugio sul lago di Cignana, invece, il trek supera la «finestra» da cui, con una breve deviazione, si può raggiungere il Monte Pancherot ed ammirare l’intera Valtournenche e le vette del Monte Rosa. Da qui, ancora un tuffo nel passato: al villaggio di Cheneil, raggiungibile solo a piedi, si rivive l’atmosfera del secolo scorso quando, da qua, le guide alpine «testavano» gli scalatori prima dell’ascensione verso il Cervino.
Da non perdere assolutamente il grazioso paese di Chamois, frizzante fulcro di attività culturali, paradiso per gli sciatori e unico comune d’Italia non raggiungibile dalle automobili. La Valtournenche non è però solo trekking: a chi desidera una vacanza meno dinamica, infatti, i numerosi paesi e villaggi disseminati sulle montagne accolgono i turisti con grande ospitalità proponendo tappe gourmet negli alpeggi e nelle baite di montagna, tuffi nel passato nei musei etnografici e, perchè no, shopping nei negozietti di artigianato tipico, tutto nell’atmosfera rilassata di questa valle fiabesca. ( Fonte: http://www.gazzettadiparma.it/viaggi/dettaglio/2/99903/La_Gran_balconata_a_due_passi_dal_paradiso.html)