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CLUB ANDARE IN GIRO

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'Locali Storici' a Milano. Una selezione tra caffé, ristoranti e pasticcerie

Pubblicato da oleg su 26 Agosto 2011, 08:02am

Tags: #Dal Mondo Dei Viaggi

http://www.mentelocale.it/img_contenuti/collaboratori/grandi/ginrosa.jpgLa Storia, come sappiamo, lascia segni indelebili. Anche nelle città. Con monumenti, opere architettoniche, palazzi. Ma la si può anche respirare, rivivere in certi luoghi, siano essi ristoranti, alberghi, caffè, pasticcerie o trattorie.

 

Anche Milano presenta dei 'Locali Storici', luoghi che - secondo l'omonima associazione culturale, patrocinata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali - hanno fatto la storia del nostro Paese e che conservano ambienti, atmosfere, arredi, cimeli e persino prodotti di raro fascino e gusto.

 

Tra i tanti meneghini, ve ne sveliamo alcuni legati al food, segnalandovene i prezzi per una pausa pranzo, per un aperitivo o per un vero e proprio pasto -, con particolare attenzione per quelli che (anche) a Milano furono testimonianza di episodi legati al processo di unificazione nazionale.

 

Iniziamo con la famosa Pasticceria Confetteria Cova (via Montenapoleone 8, tel. 02 76005599 / 76000578), caffè-istituzione e cuore della vita milanese da due secoli.

Nato a lato del Teatro La Scala nel 1817, fu sede di club - di quelli dell'Unione e del Jockey Club - nonché sala da ballo e centro di riunioni e trattenimenti serali.

 

Rinomato per il suo panettone - amato anche da Verdi - prodotto sin dai primi dell'800, offre una ricca pasticceria - dalla Sacher alle torta alla frutta, dalla biscotteria alla pasticceria fresca, dal cioccolato alle praline -, una piccola enoteca - con spumante Covino, aperitivo Covino e un lemoncello di propria produzione - e un caffè che nasce da un'accurata selezione che trova le sue origini nelle migliori piantagioni del Centro America e Brasile.

 

Circolo di patrioti, nel 1848 fu tra i promotori dei moti delle Cinque Giornate contro l'Austria. Frequentato da Speri, Cairoli, Mazzini, Garibaldi, Boito, Verga e molti altri ancora, si mantiene ancora oggi esclusivo, continuando la sua tradizione di salotto meneghino. E mantenendo uno 'standard alto' anche nei prezzi. Per un aperitivo - rinomato in questa pasticceria - la spesa è sui 10 Eu.

 

Di fine '600 - per la precisione, del 1696 - periodo della dominazione spagnola su Milano, è invece l'Antico Ristorante Boeucc (piazza Belgioioso 2, tel. 02 76020224/ 76022880), il cui nome altro non è che la traduzione in dialetto milanese della bodega spagnola, luogo della mescita del vino.

 

Elegante e composto da tre sale più il bar, è frequentato ancora oggi da personalità illustri, politici, artisti, scrittori, musicisti. Presenta un ampio menu fisso - dall'insalatina di gamberetti, rucola e carciofi alle linguine alle triglie con pomodorini e capperi, dal trancio di pesce spada al vino bianco e capperi al filettino di vitello alla parmigiana con asparagi, dal filettino 'Boeucc' o 'Woronoff' al gelato di castagne con zabaione al recioto di soave - nonché specialità stagionali che cambiano di volta in volta.

 

Le Cinque Giornate di Milano partirono anche da questo luogo, quand'era in via Durini angolo via Borgogna. Tanto che per ricordare che il Boeucc era tra le osterie e i caffè dove i carbonari concepirono i Moti del 1848, il suo patron degli anni Quaranta del Novecento creò l'aperitivo Quarantott.

 

Trasferitosi nel 1939 nel palazzo che fu del Giovin signore del Parini, lo si può definire 'tutto storia e classe'. Lo scrittore Piovene era di casa, Toscanini vi pasteggiava con lo Champagne ed Eduardo de Filippo affermava che i migliori spaghetti pomodoro e basilico - fuori da Napoli - li servivano qui.

Il prezzo per pranzare o cenare al Boeucc raccoglie in sé tutto il 'peso' della Storia che si respira tra le sue mura, essendo ben superiore ai 60-70 Eu.

 

Felice Cavallotti, Giacomo Puccini, Giulio Ricordi vi si incontravano con la cultura milanese. Tutti davanti al Rabarbaro Zucca, che ispirò i manifesti-reclame di artisti come Cappiello, Nizzoli, Depero. Dove? Allo Zucca in Galleria (piazza Duomo 22, tel. 02 86464435) - già Camparino -, storico locale Liberty della città.

 

Inaugurato nel 1867 in contemporanea con la Galleria Vittorio Emanuele, il locale è un simbolo importante per Milano; primo caffè meneghino a far parte dell'associazione 'Locali Storici Italiani', ha visto per oltre un secolo l'avvicendarsi di Campari e Zucca nel caratterizzare con il loro marchio l'immagine del locale, che dal gennaio 1996 torna ad essere Zucca in Galleria.

 

Ritrovo nel passato di artisti, pittori, letterati, uomini politici, musicisti, prendervi un aperitivo appoggiati al suo bancone di ebano intarsiato è da sempre un rito. Sorseggiando tra antichi lampadari e mosaici liberty. In più, lo Zucca offre anche due sale al primo piano, già dal '900 adibite a ristorante, e tavolini anche esterni al locale.

 

Prezzi per nulla proibitivi. I drink costano infatti sui 3.50 Eu - dallo Zucca al Campari, dal Martini all'Aperol -, i cocktail sui 5 Eu mentre i long drink sono sui 7 Eu.

 

Il Gin Rosa (Galleria San Babila 4c, tel. 02 794802) è un altro locale meneghino intriso di storia, uno dei più antichi della città. Nato - secondo molti - come 'Bottiglieria del Leone' nella Casa veneziana di piazza S. Babila che i milanesi dedicarono nel 1860 all'irredenta Venezia durante la Seconda Guerra d'Indipendenza.

 

Sorto agli inizi dell'Ottocento e divenuto prima Caffè Canetta e poi Donini, è da sempre luogo d'incontro della 'bella' società milanese - qui infatti sono passati i più importanti nomi della Scapigliatura e tutti i sindaci di Milano -, golosa dello storico aperitivo 'Gin Rosa', creato nell'Ottocento col nome di 'Costumé' e poi 'Mistura Donini'.

 

Il Gin Rosa offre un'enoteca-whiskyteca - ricca di vini pregiati e corredata da degustazioni -, dolci da pasticceria, cocktail e long drink, proposte da tavola fredda. Il tutto in un ambiente elegante e raffinato. Qui lo storico aperitivo Gin Rosa - rigorosamente sempre nella versione classica e non happy hour - costa 6 Eu, mentre per un piatto si va dagli 8 ai 14 Eu.

 

Famosa invece per il suo omonimo Premio Letterario - nato nel 1927 da Orio Vergani, destinato a premiare il libro più bello raccogliendo le simboliche 'multe' fatte pagare agli scrittori che arrivavano in ritardo alle riunioni -, la Trattoria Bagutta (via Bagutta 14, 02 76002767) è un altro dei locali storici meneghini degni di nota, antico luogo di scrittori, pittori e giornalisti. Che nella saletta dei 'baguttiani' riunisce a tavola grandi nomi della cultura.

 

Uno dei soli tre ristoranti al mondo sede di un premio letterario di rinomanza nazionale, Bagutta è anche uno dei locali storici italiani protetto dal Ministero dei Beni Culturali dal 1991, ricco di opere d'arte - di molti artisti famosi in Italia e nel mondo - che ne tappezzano i muri.

 

Con un menu che cambia quotidianamente - legato agli acquisti ed alla stagionalità dei prodotti agricoli - , il concetto della sua cucina si definisce di base toscana - per le origini di chi lo gestisce -, lombarda - dato il territorio - e nazionale - visto il paese in cui si trova -, secondo un'idea di luogo frequentabile ogni giorno. Dove il prezzo per una pasto va dai 55-40 Eu.

 

Infine, in Brera sorge il Jamaica Bar (via Brera 32, tel. 02 876723). Ad un passo dall'Accademia di Belle Arti, è definito il 'pirotecnico caffè degli artisti'.

Compiuti quest'anno 100 anni - anche se c'è del mistero dietro l'anno esatto della sua nascita - e con la stessa famiglia al timone da tre generazioni, questo locale era dimora dei pittori Dova, Crippa, Tassinari e Treccani; qui si trovavano a tavolino Piero Manzoni, Lucio Fontana. Ed anche le penne di Ungaretti, Quasimodo e Bianciardi.

E tra i primi clienti fissi vi si recava l'allora direttore del Popolo d'Italia Benito Mussolini, che sparì una mattina del 1922 lasciando il conto da pagare e inaugurando la lista dei debitori illustri di questo locale.

 

Luogo di diverse mostre artistiche, nasce come una fiaschetteria frequentata da tutto il quartiere; ricevuto il nome per caso - dal critico del Corriere della Sera Giulio Confalonieri, ispiratosi al film di Hitchcock Jamaica Inn - , il Jamaica è ancora oggi molto frequentato da intellettuali e non solo che continuano a circolare attorno a questo luogo.

 

Qui è possibile mangiare qualcosa a tutte le ore: un'insalata, un sandwich, un piatto di pasta, la cotoletta, il risotto al salto. Inoltre al primo piano è aperto da poco il ristorante Jamaica Su dove, solo la sera, si possono gustare i piatti della tradizione tra le foto storiche del locale, opera dei più grandi fotografi italiani degli ultimi 50 anni.

 

Il Jamaica offre ancora il 'vero aperitivo milanese' - lontano dall'happy hour imperante - dove un cocktail costa dai 4-5 Eu in su, con differenza se preso al bancone o al tavolo; per un pasto vero e proprio invece si parte dai 10 Eu. ( Fonte: www.mentelocale.it)

Autore: Laura Torre

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