Il Castello di Gropparello, in provincia di Piacenza, che è celebre per la sua collezione di armi antiche, fu eretto dagli antichi vescovi della città emiliana nel 780.
In particolare sarebbe stato l'imperatore Carlo Magno a donarlo al vescovo Giuliano che avrebbe poi ampliato la costruzione originale.
Ma già nell'840 si scatenò una lite furibonda riguardo alla proprietà del luogo che era conteso tra la Mensa vescovile e il Capitolo della Cattedrale. Il vescovo riusci comunque a sedare la questione dividendo equamente il patrimonio ed assegnando al Vescovato il corpo del castello. Una delle particolarità di questo edificio è quella di avere una pianta variata per via delle irregolarità delle rocce che ne costituiscono le fondamenta.
E' nel cuore di una notte ventosa, dicono i più suggestionabili, che bisognerebbe compiere una visita al Castello di Gropparello. Dai sotterranei sembrano provenire delle grida di donna o meglio dei lunghi lamenti. Secondo la leggenda apparterrebbero a Rosania Fulgosio che qui fu murata viva dal marito Pietrone da Cagnano. La bella Rosania, in assenza di Pietrone, avrebbe infatti ceduto il suo cuore al suo antico innamorato Lancillotto da Anguissola. Il misfatto sarebbe avvenuto nel 1200. Da allora ad oggi, fra guerre ed assedi, il Castello ha cambiato molti proprietari come i Campofregoso, che l'ottennero da Francesco Sforza, i Borri e infine gli Anguissola che si estinsero ai primi dell'Ottocento.
Da vedere nei dintorni:
Molto piacevole l'entroterra piacentino che conduce a Gropparello. Per chi viene dal nord è necessario uscire dall'Autotosole a Piacenza. Si possono seguire molti itinerari: per esempio da Piacenza a Grazzano Visconti (che è una buona replica di un borgo medievale) e poi ancora giù per Ponte d'Olio e Bettola per risalire poi verso Prato Barbieri, Groppo Visdomo e infine Gropparello. A questo itinerario, panoramico ma un po' lungo, si può preferire quello da Piacenza a S. Giorgio Piacentino; qui giunti, proseguite in direzione sud e poco dopo il bivio che porta a Ponte dell'Olio potrete imboccare la strada che conduce a Gropparello.
Ad una cinquantina di chilometri di distanza da Parma, Gropparello merita di proseguire le escursioni nel cuore dell'Emilia e magari di compiere un pellegrinaggio nei luoghi verdiani da Roncole a Busseto. Proviamo invece a spingerci a sud del Castello e a 6 chilometri arriveremo a Montechino che all'inizio del secolo illuse gli italiani sull'esistenza di vasti giacimenti di petrolio. Da Montechino, in 10 chilometri, si scende a Velleia i cui scavi sono i più importanti di tutta l'Emilia. La città raggiunse l'apice due secoli dopo Cristo ed oggi si possono visitare il Foro, la Basilica, l'anfiteatro e le terme. Con una sessantina di chilometri assai tortuosi si potrà raggiungere Salsomaggiore con il maestoso edificio liberty delle Terme Berzieri. ( Fonte: ilturista.info)