Il paese di Brivio (poco meno di 4.000 abitanti) si affaccia sulle rive dell'Adda con il suo castello, una imponente costruzione, che, pur rifatta e variamente rimaneggiata nel corso dei secoli, conserva, con le sue torri a pianta quadrata e circolare, un certo fascino. La particolarità di questo paese consiste però nel piccolo antico ghetto ebraico che si trova proprio nel cuore del centro storico. Nei secoli XV-XVI agli ebrei non era permesso abitare a Milano, dove però potevano recarsi durante il giorno per lavoro. Le piccole comunità ebraiche si insediarono dunque nei paesi circostanti (Abbiategrasso, Broni, Voghera, ecc.) da cui gli spostamenti erano più agevoli. I rapporti con il potere e la popolazione lombarda ebbero un andamento oscillante tra periodi di tranquillità e scoppi di ostilità, che sfociavano in processi dove spesso gli ebrei venivano condannati a pesanti pene pecuniarie (modo anche per cancellare i debiti contratti con i banchieri ebrei): il più rilevante tra questi processi fu quello del 1488 contro 39 ebrei accusati di utilizzare libri ingiuriosi contro la religione cattolica (i 172 libri incriminati vennero poi pubblicamente bruciati a Milano nel 1490), conclusosi con la condanna a morte di 9 imputati, commutata poi al pagamento di 19.000 ducati. La controriforma accentuò la repressione sino ad arrivare al decreto di espulsione di tutti gli ebrei tra il 1591 e il 1597: fino all'inizio dell'800 non vi furono più ebrei in Lombardia. Il piccolo ghetto di Brivio si raggiunge dalla piazza principale del paese, percorrendo la via Ignazio Cantù fino a pochi metri dopo il numero 6, qui si prende a sinistra (via Cesare Cantù), passando sotto un arco e si sbuca nella piazzetta della Sinagoga; le stradine strette e in parte semicoperte richiamano altri tipici quartieri ebraici di altre città.
Ritornati sulla sponda dell'Adda prendiamo (direzione sud) il sentiero pedonale/ciclabile e in circa 3,5 km. arriviamo all'altezza di Imbersago, dove troviamo ancora in funzione il traghetto manuale progettato 5 secoli fa da Leonardo da Vinci. Per Leonardo, ospite per anni della famiglia Melzi a Vaprio d'Adda, i paesaggi rocciosi delle Prealpi lecchesi e lo scorrere affascinante delle acque furono spunto per infinite ispirazioni pittoriche e sperimentazioni tecnologiche. L'idea base di questo sistema di traghetto sfrutta la forza stessa della corrente: l'imbarcazione è agganciata a un cavo teso tra le due rive cosicchè al manovratore basta imprimere una spinta minima, tenendo una certa angolazione rispetto alla corrente, per far approdare il traghetto all'altra riva (pur trasportando anche pesi notevoli, tipo automobili); l'angolatura è mantenuta da un timone posto tra i due scafi in corrispondenza della cabina di pilotaggio.
Si ritorna a Brivio ripercorrendo lo stesso sentiero lungo la riva, immersi in un paesaggio rilassante, che non presenta nessuna difficoltà; belli gli scorci sul paesaggio fluviale, sugli stagni laterali che si apronodi tanto in tanto e sulle montagne sullo sfondo.
Fonte: www.passolento.it
Itinerario:
Tempo di percorrenza: 3 ore, nessun dislivello
Come arrivare da Milano: autostrada A4, uscita Agrate/Vimercate, direzione Lecco, dopo Calco prendere a destra per Brivio
informazioni sui trasporti pubblici: http://62.101.84.174/trl_index.htm
dove rifocillarsi: bar e trattorie a Brivio e nei pressi del traghetto di Imbersago
sito correlato: www.parks.it/parco.adda.nord