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Problema di spopolamento? Alcuni Comuni lo risolvono così

Pubblicato da oleg su 10 Luglio 2013, 09:30am

Tags: #Dal Mondo Dei Viaggi

http://l2.yimg.com/bt/api/res/1.2/oFXLst2AvRR1Cbe69oOrLQ--/YXBwaWQ9eW5ld3M7Y2g9NDE1O2NyPTE7Y3c9ODAwO2R4PTA7ZHk9MDtmaT11bGNyb3A7aD0zMjc7cT04NTt3PTYzMA--/http://l.yimg.com/os/653/2013/05/18/ancona-jpg_203030.jpgL'unica cosa "buona" della crisi è il livello di inventiva e creatività che si attiva nelle persone, pronte a fare di necessità virtù per risolvere ogni problema.
L'inventiva viene soprattutto dai piccoli borghi italiani che, soffocati dalla morsa del Patto di Stabilità, dalle ristrettezze economiche e dalle poche risorse sul territorio, hanno dato libero sfogo alla fantasia.

Una delle ultime iniziative anti-crisi, non soltanto economica, viene da Sadali, piccolo paese dell'entroterra sardo: qui il sindaco del Comune, per contrastare il fenomeno dello spopolamento - e quindi per risolvere un problema di erario - si è inventato un interessante progetto.
Alle giovani coppie che decideranno di andare a vivere in maniera stabile in questo borgo di poco più di 900 anime in provincia di Cagliari, l'amministrazione comunale darà un buono spesa mensile di 200 euro, per due anni. Ad una condizione: il paese di provenienza deve avere più di 3mila abitanti, altrimenti, come un cane che si morde la coda, si popola un centro ma se ne svuota un altro.
Il progetto del sindaco Romina Mura è iniziato verso la fine del 2010 e ad oggi la popolazione è aumentata da 928 a 958 abitanti, non una cosa da poco "per un paese che si è spopolato ininterrottamente dagli anni ’60 in poi" spiega il primo cittadino. Anzi, un successo: trenta persone in più "equivalgono più o meno a un incremento del tre per cento".

La tua città si trasformerà nei prossimi anni? Guarda se è in questa lista.

Il bonus mensile è un toccasana sia per il problema abitativo di Sadali sia per l'economia locale: la quota elargita infatti può essere spesa esclusivamente nel territorio comunale, un meccanismo semplice per far girare l'economia. Non solo: i nuovi abitanti, per lo più giovani coppie sposate, con esperienze professionali che vanno dall’artigianato all’agricoltura, stanno rivitalizzando il territorio anche dal punto di vista culturale e pratico, riappropriandosi di orti abbandonati e dando il via a nuove forme di agricoltura e di consumo responsabile e biologico.

Sadali non è l'unico Comune ad adottare un particolare stratagemma per combattere lo spopolamento. A San Giovanni d’Asso, un borgo di 900 abitanti in provincia di Siena, l’amministrazione comunale nel 2011 dava un contributo di 300 euro, da investire nell'affitto di un appartamento, a tutti quelli che decidevano di prendere la residenza lì. Da allora, però, l'esperimento pilota non è stato però rinnovato, sia per una questione economica "non l’abbiamo rinnovato per mancanza di fondi", ammette il sindaco, sia perchè le famiglie che fanno domanda di trasferimento chiedono anche un lavoro, un'occupazione. Perchè la casa è tanto, sì, ma non è tutto.

"Dai un pesce a un uomo e lo nutrirai per un giorno. Insegnagli a pescare e lo nutrirai per tutta la vita", recita un antico proverbio cinese. Così, se qualche Comune garantisce un tetto, altri preferiscono dare un'occupazione che renda i neo abitanti autonomi. Succede a Quiliano, in provincia di Savona, dove il sindaco ha deciso di affidare in concessione gratuita alcuni terreni da coltivare. La selezione avviene attraverso un bando pubblico e il vincitore ha il compito di curare - a tempo indeterminato - la raccolta dei frutti e fare manutenzione.
Fonte: http://it.finance.yahoo.com/notizie/problema-spopolamento-comuni-risolvono-cosi-155008467.html

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