Abituati al gioco di colori e all'alchimia dei pastelli del pittore veneziano, il m.a.x. museo di Chiasso ci invita alla sorprendente scoperta di Tiepolo nero con una prima svizzera: l'opera grafica e le matrici incise.
La possibilità di avere in mostra tutte insieme le opere dell'attività grafica di Giambattista Tiepolo (1696-1770) e, per la prima volta, le matrici restaurate, rappresenta una grande occasione per il pubblico e gli appassionati.
Questa prima svizzera parte da Chiasso nel solco del filone di "grafica storica" voluto dalla direttrice del m.a.x. museo Nicoletta Ossanna Cavadini, che vede nell'Istituto nazionale per la grafica di Roma un partner di rilievo.
Nell'intento di approfondire le relazioni tra due grandi artisti, Giovanni Battista Piranesi (a cui Chiasso ha dedicato un mostra nel 2011) e Giambattista Tiepolo (uno dei maggiori pittori italiani del XVIII secolo), Nicoletta Ossanna Cavadini si era recata a Venezia per visionare una serie di matrici su rame appartenenti a Tiepolo.
Un'iniziativa partita dal m.a.x. museo
«Le condizioni di queste matrici erano molto problematiche. Per poterle esibirle al pubblico – spiega a swissinfo.ch la direttrice – era indispensabile un restauro, da affidare ovviamente solo a mani estremamente competenti e di elevata professionalità.
La macchina dei contatti si è messa in moto, coinvolgendo le ambasciate di Svizzera e Italia. «Grazie all'alto profilo del nostro museo e a contatti accademici e scientifici di elevato livello – aggiunge Nicoletta Ossanna Cavadini – siamo riusciti a coinvolgere l'Istituto nazionale per la grafica, estremamente selettivo», che aveva curato una mostra di Piranesi a New York presso il Drawing Center.
«In occasione della mostra che il nostro museo ha dedicato a Piranesi – precisa la direttrice – l'Istituto ha potuto apprezzare la nostra professionalità e serietà. E così siamo stati ripagati con questa collaborazione di prestigio». Ma non è finita qui. Perché da Chiasso si stanno tessendo altre sinergie internazionali con Madrid e Parigi.
Dieci tavole, per cominciare
Per scoprire "Tiepolo nero" si inizia dal sottosuolo, ovvero dai "Capricci" che segnano l'esordio di Giambattista Tiepolo incisore. Si tratta di una serie di dieci tavole a tratti inquietanti, come "La morte dà udienza". Tiepolo le realizzò per una stretta cerchia d'amatori d'arte, aggiornati sulla "polemica diabolica", ovvero il dibattito in corso a metà Settecento su magia e stregoneria.
Importante in questo contesto l'etimologia di capriccio, che racchiude il significato di un atteggiamento imprevedibile e contrario alla norma. Non è un caso se il punto di partenza, e non solo della mostra, sia proprio... un capriccio.
«Nel settore artistico – spiega Nicoletta Ossanna Cavadini – il capriccio rappresenta in particolare la forza dell'invenzione creatrice opposta alle regole accademiche codificate». Ecco dunque che Tiepolo – pittore, disegnatore e incisore – si prende il lusso di trasgredire con maestria e di percorrere territori a noi meno noti.
Sì, perché Tiepolo è soprattutto noto come uno dei maggiori interpreti dell'affresco italiano, una tradizione cominciata con Giotto quattrocento anni prima.
Gli "Scherzi di Fantasia"
Al primo piano del m.a.x museo sono esposti gli "Scherzi di Fantasia". Gufi e civette occupano il Frontespizio, quasi ad indicare ciò che ci aspetta. Ossia, acqueforti molto diverse tra loro, dove esoterismo e magia si intrecciano, dove vengono accomunati personaggi improbabili, come "Pulcinella, due maghi e un efebo" oppure "Un soldato, un mago e una baccante che osservano un cranio che brucia". Un'atmosfera vagamente mefistofelica che rende lecito qualche, seppur fugace, brivido.
«La fantasia di Giambattista Tiepolo – sottolinea la direttrice del museo e di Chiasso Cultura – non si rivela soltanto nella scelta dei soggetti, ma emerge anche dall'invenzione del segno in grado di catturare la luce». In effetti, malgrado scenografie lugubri, sorprendono la chiarezza e il nitore di "Tiepolo nero".
Una nuova luce
«Al di là di ogni considerazione sul rapporto dell'immagine con la magia – aggiungono i curatori – occorre ammettere che queste incisioni sono espressioni di straordinaria concentrazione della fantasia, nelle quali l'artista attinge al nucleo profondo della sua ispirazione e mostra il volto enigmatico della propria arte».
Professore emerito al Politecnico federale di Zurigo, dove ha insegnato storia dell'arte e storia dell'architettura, Werner Oechslin rende in qualche modo giustizia al pittore veneziano, esattamente come la mostra al m.a.x. museo.
«Oggi proprio questo cerchiamo nell' "altro Tiepolo", nel "Tiepolo nero", l'autore di quelle preziosità grafiche – commenta Oechslin – che di continuo e ancora sempre vengono trattate come un enigma. Questo enigma è del tutto palesemente collegato a quell'unilaterale giudizio degli storici dell'arte che, ancora nel corso della vita di Tiepolo, essendo abbagliati dal suo immenso virtuosismo pittorico, rese sfacciatamente ciechi».
Autore: Françoise Gehrig, Fonte: www.swissinfo.ch