Rubens soggiornò in diverse occasioni a Genova tra il 1600 e il 1607, visitandola anche al seguito del Duca di Mantova, Vincenzo I Gonzaga, presso cui ricopriva il ruolo di pittore di corte. Ebbe così modo di intrattenere rapporti diretti e in alcuni casi molto stretti con i più ricchi e influenti aristocratici dell’oligarchia cittadina.
All’interno della mostra spiccano oltre venti dipinti di Rubens, provenienti da musei e collezioni europee e italiane che, sommati a quelli già presenti in città, raggiungono un numero come non vi era a Genova dalla fine del Settecento; da quando, cioè, la crisi dell’aristocrazia con i contraccolpi della Rivoluzione Francese diede avvio a un’inesorabile diaspora di capolavori verso le collezioni del mondo.
A partire dal nucleo rubensiano, il racconto del contesto culturale e artistico della città nell’epoca del suo maggiore splendore viene completato da dipinti degli autori che Rubens per certo vide e studiò (Tintoretto e Luca Cambiaso); che incontrò in Italia e in particolare a Genova durante il suo soggiorno (Frans Pourbus il Giovane, Sofonisba Anguissola, Bernardo Castello e Aurelio Lomi, presente in mostra con un dipinto della Collezione Doria Pamphilj), o con cui collaborò (Jan Wildens e Frans Snyders).
Con Rubens, e attraverso ciò che vide e conobbe, viene raccontata la storia della Repubblica di Genova all’apice della sua potenza quando, all’inizio del Seicento, conobbe un periodo di singolare vivacità non soltanto economica e finanziaria, ma anche culturale e artistica.
Tra le opere che tornano a Genova, create da Rubens su commissione dei più agiati e potenti tra i genovesi di allora, si possono menzionare: il Ritratto di Violante Maria Spinola Serra del Faringdon Collection Trust, una dama finora senza nome, che grazie agli studi in preparazione della mostra è ora riconoscibile. Il San Sebastiano, proveniente da una collezione privata europea e mai esposto in Italia, che, grazie a un importante ritrovamento documentario, può ora riferirsi alla committenza del celebre condottiero Ambrogio Spinola. È esposto per la prima volta in Italia anche il giovanile Autoritratto, con un Rubens all’incirca ventisettenne, che un collezionista privato ha offerto come prestito a lungo termine alla Rubenshuis di Anversa e che eccezionalmente torna nel Paese dove fu eseguito, intorno al 1604.
Chi non è interessato alla Mostra di Rubens, può sempre cogliere l'occasione per trascorrere una Giornata a Genova.
Le Luminarie sono già sistemate, Natale è alle porte, e la Superba torna ad essere quell'incredibile Corte dei Miracoli che le cronache dell'Ottocento ci hanno fatto conoscere.
Il tradizionale Mercatino di San Nicola in Piazza Piccapietra, il Christmas Bazaar ai Magazzini del Cotone, i Mercatini dell'Avvento a Palazzo Ducale e in Piazza Matteotti ... tutto è pronto per celebrare e vivere la più sentita Festività della nostra Tradizione cristiana.
E se volete immergervi e farvi conquistare dalla “ Genovesità”, recatevi a Porto Antico, autentica Esplosione di Vita, Palcoscenico ideale per i Musicanti di Strada e le decine di Bancarelle che espongono di tutto, ma proprio tutto ( “ de tutto comme a Zena”, dicono ancora oggi da queste parti).
Sapori e Profumi di Terre lontane si mescolano e Genova torna ad essere quel “ Porto di Mare” che colpì a tal punto Cechov da fargli esclamare “ Genova è la Città più Bella del Mondo”.