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Un’avventura che parte dal Piemonte e conduce nel cuore delle Alpi svizzere: salire sul Trenino Verde delle Alpi (Lötschberger) significa immergersi in un itinerario ricco di storia, panorami mozzafiato e tappe indimenticabili.
Da Domodossola al Sempione
Il viaggio inizia a Domodossola, elegante cittadina di confine con una stazione che dal 1888 rappresenta la porta d’accesso tra Italia e Svizzera. Dalle sue alture domina il Sacro Monte Calvario, patrimonio UNESCO, e nel centro si respira ancora l’atmosfera dei borghi alpini.
Il treno si insinua nella Val Divedro, seguendo il corso del fiume Diveria, fino a Iselle e alla storica galleria del Sempione: 19,8 chilometri scavati nella roccia, inaugurati nel 1906. Una vera impresa pionieristica, già all’epoca percorsa da locomotive elettriche. All’uscita del tunnel appare Briga, incorniciata da ghiacciai e dominata dall’imponente castello di Stockalper, dove natura e storia si fondono in un’unica cornice da cartolina.
La rampa sud del Lötschberg
Da qui il trenino risale la valle del Rodano, in un tratto chiamato non a caso “rampa sud”. Tra vigneti soleggiati e pendii verdeggianti, il convoglio affronta un dislivello di 450 metri fino a raggiungere Goppenstein, porta d’ingresso della valle del Lötschen.
In appena otto minuti il treno attraversa la galleria del Lötschberg, frutto di un’impresa titanica dei primi del ’900, realizzata da oltre 3000 lavoratori, in gran parte italiani.
Kandersteg e la rampa nord
All’uscita, ecco Kandersteg, borgo alpino a 1200 metri di quota. In estate regala sentieri panoramici tra pascoli e laghi di montagna, in inverno diventa regno di sci nordico e passeggiate nella neve.
Il viaggio prosegue lungo la “rampa nord”, uno dei tratti più spettacolari della linea BLS. Gallerie elicoidali, viadotti arditi e pendenze fino al 27‰ rendono l’itinerario un capolavoro ingegneristico. Poco prima di Frutigen, il trenino sorvola l’iconico viadotto di Kander, il più fotografato dell’intera linea, con lo sfondo del castello di Tellenburg.
Tra laghi e vigneti
Dopo Frutigen, i binari conducono a Spiez, un gioiello adagiato sulle rive del Lago di Thun. Dominata dal castello medievale e circondata da colline coltivate a vite, è una tappa che conquista con la sua armonia.
Pochi minuti dopo, il treno raggiunge Thun, la “porta d’ingresso all’Oberland bernese”. Qui il castello millenario veglia sulla città, mentre le acque del lago riflettono le vette innevate che si ergono all’orizzonte.
L’arrivo a Berna
Il viaggio si conclude a Berna, capitale della Svizzera e scrigno di tesori medievali. Il suo centro storico, patrimonio UNESCO, affascina con i sei chilometri di arcate – la passeggiata coperta più lunga d’Europa – torri, fontane e l’atmosfera autentica di una città che ha saputo conservare intatto il suo carattere.
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