Ad Abano Terme, in queste settimane di luglio, sembra di essere tornati ai tempi della Belle Epoque, quando sul finire del XIX secolo, lungo le strade delle principali città europee facevano la loro comparsa la luce elettrica e le affiches, i primi cartelloni pubblicitari che reclamizzavano le confezioni per signora, gli aperitivi. A realizzarli erano artisti veri e propri, che nei loro manifesti di arte grafica si ispiravano allo stile liberty, raffigurando donne dalle silhouette conturbanti, avvolte in abiti che ne risaltavano le procaci forme. Queste opere d'arte capaci di stregare l'immaginario collettivo, soprattutto femminile, sono esposti, fino al termine di luglio, negli hotel della località termale patavina appartenenti al gruppo Borile, quasi a tracciare un fil rouge della figura femminile in quegli anni così ruggenti in cui le coppie più alla moda, oltre alle gite al lago, le passeggiate nei parchi, le serate a teatro e al casinò, le galoppate a cavallo, sceglievano le località termali più alla moda, come appunto Abano Terme per farsi vedere, incontrarsi, lasciarsi coccolare.
L'esposizione più coinvolgente è quella allestita allo storico Trieste & Victoria dove si possono ammirare le affiches firmate da Leonetto Cappiello, Achille Beltrame, Lucio Fontana, Bruno Munari per pubblicizzare la Campari o la casa di moda Mele di Napoli, che in quegli anni era un riferimento costante per le signore. A raccogliere e conservare gelosamente questi manifesti della Belle Epoque è stato il Massimo & Sonia Cirulli Achive di New York, capace di tramandare sino a noi questi tesori del costume italiano.
Queste settimane della Belle Epoque sono allietate anche da feste in piscina nelle sale dell'Hotel Terme Due Torri, del Metropole, del La Residence & Idrokinesis, oltre che all'Abano Grand Hotel, in cui le donne sono invitate a indossare le cuffie di quel periodo, e con serate danzanti, organizzate soprattutto nei week end, in cui godere lo spettacolo dei ballerini di can-can e valzer. E anche i menù sono ispirati alla Belle Epoque: lo chef Silvano Lain ha inventato piatti e vini speciali, mentre Paolo Vranjes ha studiato appositi trattamenti profumati che tanto sarebbero piaciuti alle dame che popolavano i centri benessere di fine '800, dalle maschere per il viso ai fanghi rigenerativi, alle cure affidate al collagene vegetale.
Le settimane delle belle epoque si accompagnano ai festeggiamenti per il secolo di vita che compie l'Hotel Triste & Victoria. Insistete perr avere la stanza 111: è quella in cui alloggiava il generale Badoglio, l'atmosfera che vi si respira è ancora quella dei giorni in cui il Comando Militare Italiano capeggiato dal Generale Diaz – la sua camera, ora museo, era la 110, è solo visitabile, alle pareti vi sono i volantini che il poeta Gabriele D'Annunzio lanciò in aeroplano su Vienna – vi si era trasferito per decidere le mosse da compiere dopo la Disfatta di Caporetto. I fantasmi di coloro che redassero il Bollettino della Vittoria, dello stesso Giovanni Gronchi che allora svolgeva l'incarico di addetto stampa ma poi sarebbe diventato addirittura Presidente della Repubblica, talvolta - così almeno si vocifera - farebbero capolino nello storico corridoio. Non è mai stato avvistato, invece, almeno sinora lo spirito di alcuno tra i tanti papi e Presidenti del Consiglio che hanno soggiornato in queste stanze, passeggiato nel parco delle 888 palme. Di sicuro avrebbero apprezzato le piscine colme di acqua termale.
Per informazioni: www.hoteltriestevictoria.it, tel. 049.86665100
" Abano: terme e fantasmi " di Luca Bergamin
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