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Argentario, le sorprese nell'entroterra - di Paola Tanzi

Pubblicato da oleg su 8 Luglio 2013, 11:24am

Tags: #I Nostri Speciali

http://www.gazzettadiparma.it/mediagallery/foto/dett_articolo/1223459672767_0.jpgL'Argentario e il suo mare che si svela tra le isole dell’arcipelago toscano, sono circondati da luoghi da scoprire poco alla volta e da ricercare, accuratamente sulle cartine topografiche. Non è necessario alloggiare nel comune di Monte Argentario per vivere questo luogo. Basta affidarsi alle cure della terra maremmana i cui abitanti, solari ed ospitali, sapranno raccontarvi la storia di ogni albero, di ogni stradina e di ogni casa di quei piccoli borghi sassosi.

Una settimana può bastare per conoscere alcuni degli scorci più incantevoli di quella terra rossa che dall’autostrada si presenta cruda ed ostile all’uomo. Alloggiare nell’entroterra, in un agriturismo ricolmo di verde e di ulivi, può essere la scusa per visitare i paesi che separano la terra dal mare. Prendere come punto di riferimento il piccolo borgo di Marsiliana significa fare circa 20 chilometri prima di arrivare al mare di Giannicola, al golfo di Orbetello con il suo acquario o di Talamone. 
Ma significa anche visitare quello che una volta era il borgo medievale della cittadina che ha visto trascorrere il dominio degli Aldobrandeschi, dei Senesi, dei Medici e dei Corsini, e che ora, trasformata in area aperta al pubblico, offre un panorama mozzafiato su secoli di storia. E significa allungarsi in Maremma, anche a cavallo, verso Scansano e Manciano alla ricerca di osterie tipiche della zona o di prodotti artigianali.

Si può poi decidere di trascorrere una serata immersi tra le cascate naturali delle sorgenti calde di Saturnia, ad una quarantina di chilometri. E la mattina partire alla volta del mare di Fonteblanda, paese turistico ed alberghiero, o del golfo di Talamone, dove si fermò persino Garibaldi durante la spedizione dei Mille, le cui spiagge lunghe e poco profonde permettono di praticare sport subacquei, o della laguna di Orbetello, dove si possono ammirare sul campo i pescatori e persino i fenicotteri rosa che transitano a stormi su quel pezzo di litorale.

Sulla strada che porta alle numerose spiagge e cale del Monte Argentario si può visitare, lungo la strada per Porto Santo Stefano, il convento dei padri passionisti, dove si può acquistare il liquore tipico del Monte e quindi proseguire per Porto Santo Stefano, la cittadina principale dell’Argentario dove il 15 agosto di ogni anno si svolge il Palio marinaro dei quattro rioni di Pilarella, Valle, Fortezza e Croce, e per la baia di Porto Ercole, che nascosto da fortezze spagnole, nasconde una suggestiva bellezza che esplode durante il Paliotto marinaro delle quattro fortezze e a Natale con il presepe vivente.

E per le spiagge c'è da scegliere tra la numerose cale che si celano tra la fitta vegetazione.
La non facile raggiungibilità di alcune, ci si  arriva  esclusivamente a piedi, scoraggia i più e si può godere il massimo della tranquillità e della bellezza del luogo: da Cala Galena, che nasconde una mare pulitissimo a portata di famiglia e di amanti delle nuotate, all’insenatura di Cala Grande, con fondali trasparenti adatti agli amanti del snorkeling, e Cala del gesso, la più bella dell’Argentario, pittoresca tra gli scogli e la piccola ghiaia, entrambe da raggiungere in barca.
E per chi, invece, cercasse ancora più tranquillità vi è la parte nascosta dell’isola del Giglio, da raggiungersi in traghetto da Porto Santo Stefano, quella degli amanti del trekking. Da Giglio Porto si snodano cinque itinerari a piedi di varia difficoltà che permettono di scoprire un’isola non ancora "inquinata" dal turismo.

Ognuno trova il suo spazio: gli amanti della natura potranno trascorrere ore nel "Parco dell’Uccellina" e nel Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, mentre per coloro che cercano un po' di storia l’antica Etruria permette di ammirare le tracce del nostro passato tra le vie cave etrusche, la via degli inferi che conduce alle necropoli della valle del Fiora tra Pitigliano, Sovana e Sorano, ed il Parco Archeologico "Città del Tufo" poco lontano.

(nella foto, le Terme di Saturnia)

Fonte: www.gazzettadiparma.it

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