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Costigliole Saluzzo - I castelli

Pubblicato da oleg su 27 Febbraio 2012, 10:15am

Tags: #Piemonte

http://ts3.mm.bing.net/images/thumbnail.aspx?q=1622592263362&id=1d906e92c4d92d2f464a67928584040bIl Castello Rosso, da vita, con il Castelletto e il Castello Reynaudi all’affascinante borgo medioevale di Costigliole Saluzzo. Sorti tardi, a partire dalla fine del ‘400, sulle rovine di altri preesistenti, questi edifici sono stati in realtà edifici di abitazione senza alcuna funzione difensiva sorti a seguito del definitivo abbattimento delle mura del borgo (1487). Dei tre palazzi il più antico sembra essere il Castello Rosso. Le due torri meridionali con il loro fregio e un affresco dello stile del Maestro d’Elva che si trova all’interno del castello, suggeriscono una datazione tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento. E’ possibile affermare, prendendo a spunto il “Recinto del luogo” contenuto nel “Regesto delle Valbe” (1761) che il Castello Rosso costituiva la vera residenza, il palazzo dei signori, mentre gli altri due castelli potevano essere inquadrati come “baluardi” a presunta difesa del paese. Quando si fa cenno ai signori del paese è subito necessario puntualizzare che le sorti di Costigliole vennero rette da una “consorteria” di ben sette famiglie, i “domini” chiamati de Costigliolis, che riconoscevano come loro signore il marchese di Saluzzo, cui giuravano fedeltà “contro ogni uomo”. A partire dal 1500 i membri del consortile che dominava Costigliole cominciarono a chiamarsi sempre più spesso Costanzia, volendo in tal modo avvalorare la loro discendenza direttamente da Guglielmo Costanzia, personaggio di grande potere e prestigio presso la corte dei marchesi di Saluzzo, a cui Manfredo II di Saluzzo il 22 aprile 1215 avrebbe concesso un’investitura su Costigliole. Col passaggio ai Savoia, nel secolo XVII, si Costigliole viene retta da nuovi signori, come i Crotti, nominati conti del luogo dai Savoia. Furono proprio i Crotti a far ricostruire quasi per intero il castello che nel 1691 venne gravemente danneggiato dai soldati francesi. Nell’Ottocento, il Castello Rosso, ha subito notevoli rimaneggiamenti. Spuntano le forme mediovaleggianti con torri, cortine e bertesche. All’interno del Castello Rosso è presente un ciclo di affreschi, raffiguranti la Madonna e Santi, attribuiti, in parte, al Maestro d’Elva, Hans Clemer. Per concludere ecco come Raspelli descrive il castello ed il suo suggestivo giardino, ora, all’inglese: “Il posto è di grande bellezza, recuperato, salvato con attento lavoro, ripulito ma non stravolto. Torri merlate, cupolette da avvistamento, un gruppo di case tutte dagli antichi tetti di coppi protetti da un tenebroso alato grifone…accanto a voi, nelle loro dimensioni addirittura gigantesche, pini sòfore, tassi spiccano tra enormi cespugli di oleandri, rododendri e azalee. Il tutto è tenuto nell’ordine più preciso e romantico: il tramonto, qui, è sogno”.
Chiuso: i castelli non sono aperti al pubblico - Castello Rosso è un centro benessere.
Testo e informazioni tratte da Comune di Costigliole Saluzzo

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