Pišece è un villaggio abbastanza grande, molto sparso, ma assai concentrato in centro. Si trova sui pendii meridionali dell'Orlica, sui confini orientali della Slovenia, nella regione di Posotelje. Il nucleo del villaggio è compatto lungo la strada del villaggio, davanti alla chiesa di sv. Mihael. Gli edifici sono stati adattati al terreno scosceso. Nel villaggio ci sono molte vie antiche di comunicazione: carrarecce e sentieri. Fino alla seconda guerra mondiale qui fiorirono il commercio dei vini, come si vede dai grandi edifici che danno al villaggio l'aspetto di un borgo commerciale, e l'arte molitoria. Sui terrazzi lungo il torrente Gabrnica erano disposti numerosi mulini, dei quali sono rimasti alcuni edifici e parti degli impianti. È stato ricostruito un piccolo mulino nei pressi della chiesa. Nel nucleo centrale spiccano la trattoria, la vecchia scuola, il negozio e il museo del fabbro. Su un terrazzo più in su si trova la casa natale del linguista, professore e autore di dizionari Maks Pleteršnik (Pišece, 13 dicembre 1840 – 13 settembre 1923).
A ovest del villaggio, dentro un grande e parzialmente curato parco, si erge il castello di Pišece le cui origini risalgono al periodo romanico. Fu costruito dai principi vescovi di Salisburgo. Crebbe così la torre centrale, staticamente risanata e ricoperta agli inizi di questo secolo. La sua costruzione in pietra tagliata fa presumere che sia stata costruita, alta più di 36 metri, tra il 1200 e il 1220. Durante un lungo periodo il castello fu amministrato dai cavalieri di Pišece, documentati dal 1266. Il castello passò alla famiglia Moscon nel 1595. Da allora ha annessi perimetrici che oggi circondano, sotto forma di anello, la torre centrale, con la quale sono collegati tramite un corridoio coperto. Gli ultimi rimaneggiamenti delle ali portano l'impronta neogotica della fine del sec. XIX. I Moscon rimasero proprietari del castello fino al termine della seconda guerra mondiale. Nel secondo dopoguerra rimase senza vera manutenzione e andò in rovina. L'arredo del castello fu razziato o distrutto. Sono state salvate solo in parte le porte e le finestre, e alcuni resti delle decorazioni.
Sotto il castello si trovava un giardino a terrazze e intorno ad esso un parco ambientale all'inglese con numerosi alberi esotici. Sono eccezionali le sequoie, i platani, la catalpa, la gleditsia (spinacristi) e addirittura il resistente gingko. Il parco è liberamente accessibile. Il castello è in restauro. La visita è possibile previo appuntamento. ( Fonte: http://www.slovenia.info)