Cappuccino e brioche è una colazione tipica per molti italiani: almeno tre su dieci, secondo le ultime statistiche in merito, consumano la popolare bevanda accompagnata da qualcosa di dolce al bar, la mattina. E non c'è dubbio che, nell'immaginario collettivo, la brioche per antonomasia sia il cornetto. Ora: potrà sembrare tutto tipicamente italiano, ma cappuccino e cornetto è, decisamente, la colazione più internazionale che esista.
Tanto per cominciare, il caffé con cui si prepara il cappuccino è chiaramente d'importazione. E anche il cornetto non è affatto nostrano, cugino primo del francese croissant, che pure affonda le proprie origini nella storia. E' ovvio che il nome della popolarissima brioche derivi proprio dalla sua forma a mezzaluna: si chiama kipferl in tedesco (mezzaluna, appunto), croissant in francese (ovvero crescente), cornetto in italiano. Ma la sua origine sarebbe austriaca.
Le leggende vogliono che la forma tipica sia correlata in qualche modo alla battaglia di Vienna del 1683: dopo un lunghissimo assedio della città da parte dell'esercito ottomano, il gran visir Mustafa Pasha tentò un'ultima azione per penetrare all'interno delle mura della città. All'esercito venne ordinato di scavare dei cunicoli sotto alle mura. Furono i fornai viennesi gli unici lavoratori svegli a notte fonda, a udire i rumori degli scavi e a dare l'allarme. Così, quando la coalizione cristiana sconfisse i turchi, Giovanni III di Polonia, secondo la leggenda, avrebbe chiesto proprio ai fornai di inventarsi un dolce che celebrasse la vittoria. Detto-fatto: Peter Wendler, fornaio viennese, si ispirò alla bandiera turca (con la mezzaluna) e creò il kipferl, come per esorcizzare il nemico: mangiarsi la mezzaluna, il kipferl, voleva dire “mangiarsi” l'avversario sconfitto.
Secondo altre versioni dei fatti, l'origine del kipferl andrebbe retrodatata addirittura mille anni pirma: si tratterebbe infatti di una celebrazione della battaglia di Tours del 732, vinta dai francesi contro l'esercito del Califfo Umayyad.
Tutto molto evocativo, certo. Ma il fatto è che, a quanto pare, ci sono tracce di prodotti alimentari a forma di mezzaluna fin dal medioevo. E dolci analoghi venivano prodotti fin dai tempi antichi. Il kipferl, poi, è stato documentato in Austria fin dal tredicesimo secolo.
La storia moderna è altra cosa, e spiega perché da prodotto tipico austriaco, il cornetto sarebbe diventato simbolo della Francia.
Era il 1838 o, secondo altri, il 1839: fu allora che un ufficiale dell'artiglieria australiana – i militari ritornano sempre, nella storia del cornetto – fondò a Parigi una pasticceria viennese. Ovviamente, August Zang, questo il nome del proprietario della Boluangerie Viennoise (in rue de Richelieu) ispirò molti colleghi, che diedero vita al croissant francese così come lo conosciamo.
In mancanza di altre versioni ufficiali sulle ragioni della forma, tocca accontentarsi della versione “leggendaria”. Data per buona addirittura dalla Treccani. La ricetta moderna varia da nazione a nazione, di base, comunque, comprende farina, burro, uova, acqua e zucchero, a volte con l'aggiunta di tuorlo d'uovo spalmato sulla superficie. Vuoto o farcito (a base di marmellata, crema, cioccolata, crema alla nocciola o miele. In alcune versioni è addirittura salato), il croissant è una delle prelibatezze più note al mondo.
Autore: Alberto P.
Fonte: http://it.notizie.yahoo.com/la-storia-del-croissant-103340089.html