La Val d'Aveto è una delle più ristrette dell'Appennino ligure orientale. È circondata dalle cime montagnose più alte della regione, che sembrano proteggere il territorio da influenze esterne.
Vi si può accedere da più strade, la più agevole è quella che percorre la Valle Sturla, da Carasco allo snodo di Borzonasca, da cui si inizia a salire verso il Passo della Forcella. I centri abitati principali della Val d'Aveto sono Santo Stefano d'Aveto e Rezzoaglio.
Di questo fanno parte i ambienti naturali piuttosto singolari, ricchi di acque, dai Laghi di Giacopiane e di Malanotte, ai laghi nella riserva delle Agoraie.
Per quanto riguarda la storia dell'occupazione umana della zona, indagini archeologiche hanno messo in luce una frequentazione a partire dal Neolitico, la tradizione vuole che in seguito l'area sia stata abitata da Velleiati e dai Liguri, i quali veneravano la cima del Monte Penna che rappresentava il dio.
Notizie sicure si hanno dall'VIII secolo, quando il Monastero di San Pietro in Ciel d'Oro di Pavia riceve dai re longobardi molte terre in Val d'Aveto fra le quali la zona di Alpepiana. Nel XII secolo dalla chiesa di Alpepiana risultano dipendere dieci chiese dell'Appennino Ligure, e fra i primi centri cristiani che sorgono nel territorio si può annoverare Villacella, con il suo monastero benedettino. Si può supporre con buona approssimazione che in questo stesso periodo si sia formato il primo nucleo abitativo di Santo Stefano d'Aveto.
La storia marchionale della Val d'Aveto inizia nel 1164 con la donazione di queste terre al marchese Obizzo Malaspina, da parte di Federico I detto il Barbarossa. Nel 1495 Gian Luigi Fieschi conte di Lavagna, acquista il marchesato da Francesco Malaspina, attratto dalla posizione strategica favorevole oltre che dall'avidità di possesso.
Dopo la congiura il marchesato di Santo Stefano d'Aveto viene assegnato alla famiglia Doria, che rimane in possesso di questi feudi fino al secolo XVIII, con il territorio diviso in beni frazionali goduti in comunione dagli abitanti, noti come comunaglie. Nel 1797 i vari centri entrano a far parte della Repubblica Ligure fino all'annessione di quest'ultima nel 1815 al regno di Sardegna.
Fonte: Sito Liguria Cultura
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