Prendete la Svizzera, aggiungete buchi in quantità. Cosa ottenete? Ma no, non è all'Emmental che stiamo pensando, bensì a un itinerario del tutto originale nel cuore del territorio elvetico. Se non soffrite di claustrofobia, se siete affascinati dal piacere della scoperta, seguiteci nel Canton Ticino tra grotti, tunnel e vecchi fortini. Ma non dimenticate un kway per sconfiggere l'umidità e un paio di scarpe comode.
Partiamo da Airolo ai piedi del San Gottardo. Da qui si può seguire l'itinerario "Forti e Tremola". Si entra nella galleria ausiliaria della galleria ferroviaria del San Gottardo per sperimentare in prima persona l'importanza e la protezione dei collegamenti nazionali ed internazionali nella seconda metà del XIX secolo. A fianco della galleria ferroviaria sale un lungo corridoio: un chilometro circa in leggera pendenza da percorrere a piedi fino al Forte Airolo. Costruito nel 1890 questo classico forte artigliero è l'ultimo esempio dei forti del suo genere. Il sentiero si snoda in un'altra galleria pedonale o attraverso i boschi e la vecchia strada Tremola fino al Motto Bartola.
Se i fortini militari non fanno per voi e siete attirati piuttosto dalle grandi opere, vi suggeriamo di partecipare a una visita guidata dell'Alptransit, ovvero quella che nel 2015 (quando si ipotizza sarà pronta) diventerà a tutti gli effetti la galleria ferroviaria più lunga del mondo con i suoi 57 km di lunghezza.
Verso la fine del mese di maggio, ogni anno, c'è una giornata "porte aperte". Il pubblico è invitato a visitare il cantiere vestito di tutto punto con casco, tuta di protezione, calosce e autorespiratore di sicurezza. Ma se capitate da queste parti nel resto dell'anno, ricordate che sempre (tranne il lunedì) è possibile visitare l'Infocentro di Pollegio-Bodio, che si estende su una superficie di più di 400 metri quadrati. Durante la visita gratuita viene rappresentata, tramite delle moderne installazioni audiovisive, la costruzione sotterranea della nuova galleria del San Gottardo.
Dal San Gottardo ci spostiamo in Vallemaggia. Qui il fiume Maggia, una lunga "biscia" che scorre dai 3300 metri del Basodino fino ai 199 metri di Ascona, nel corso dei secoli ha scavato e modellato il paesaggio creando lanche, pozzi, spiagge di sabbia e stupende cascate. Se un tempo il fiume era utilizzato anche come mezzo di trasporto per far giungere al lago il legname tagliato sui monti, oggi per l'ospite in vacanza è soprattutto un luogo di svago e relax. Ma non è tutto. In questo contesto paesaggistico già di per sé suggestivo, sono stati realizzati dei percorsi alla scoperta di un mondo dove la pietra è l'elemento predominante. Tra i tanti, "Cevio... e i grotti": realizzato dall'Associazione del Museo di Valmaggia, questo itinerario conduce il visitatore tra i macigni di una ciclopica frana nei pressi di Cevio Vecchio. In questo ambiente apparentemente improduttivo, su una superficie di circa due ettari, vennero scavate oltre sessanta cantine, adibite in passato alla conservazione di vino e formaggio.
Infine, per completare a dovere questa visita al Ticino di roccia, una menzione meritano i grotti. Si tratta di ritrovi rustici situati, di regola, in zone appartate e ombreggiate. Dispongono di una cantina tipica e di un ampio piazzale adibito a servizio esterno con tavoli e panche in granito dove si pasteggia al fresco, sotto le querce. Vi si servono solitamente prodotti e piatti tipici del Ticino: salumeria della mazza casalinga (come salame, pancetta e mortadella), minestrone, busecca, risotto, pesce in carpione, vitello tonnato, arrosto (freddo o caldo) con l'insalata e le patate rosolate, polenta con brasato, coniglio, funghi, formaggi e formaggini, zabaione, torta di pane e pesche al vino. Buon appetito! ( Fonte: www.intrage.it)
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Turismo in Vallemaggia
Associazione del Museo di Valmaggia
Ticino-tourism - il turismo nel Ticino