La Val d'Ultimo è un posto per chi ama la montagna vera. I paesaggi intatti e drammatici. Grandi boschi di abete, larice e cembro, cespugli di pino mugo, genziane, orchidee selvagge, masi antichi, laghi d'alta quota. E' un posto per chi non è in cerca di mondanità, ma tra le vette dolomitiche si abbandona a sport, relax, vita sana. E' un posto per chi ama stare appartato senza rinunciare all'alta qualità dell'accoglienza alberghiera dell'Alto Adige, ai centri benessere, alla cucina sana e raffinata che si sta affermando sempre più nel Sud Tirolo, che quassù, ai confini del Parco nazionale dello Stelvio, sono rappresentati al meglio dall'Hotel Arosea (www.arosea.it).
Un tempio del design minimale, linee pure, essenziali, in qualche modo nord europee, coniugate con i materiali locali: legni dei boschi della valle, pietre del posto, tutto nel rispetto della bioarchitettura. Un'operazione culturale per calare le tradizioni del Sud Tirolo nella modernità. A tal punto rispettosa del vecchio mondo alpino che i legni a vista dell'albergo non sono stati né dipinti né verniciati, nella speranza che il tempo doni loro lo stesso colore delle assi dei fienili dei masi, in modo da armonizzare totalmente la costruzione e l'ambiente.
Quello cui si va incontro dopo avere lasciato Merano ed avere attraversato la cittadina di Lana, la porta della Valle, è davvero un ambiente speciale, un paesaggio su cui l'uomo ha fatto interventi minimi. Lungo i quaranta chilometri del budello che si spinge sino all'area protetta dello Stelvio si trovano poco cemento e molto verde. Nessuna località alla moda ma paesini come San Pancrazio, San Nicolò, Santa Valburga, la frazioncina di Pracupola con il suo lago artificiale su cui si affaccia l'Arosea. Proprio da Pracupola parte la cabinovia che introduce al comprensorio sciistico di Schwemmalm, 25 chilometri di piste per intenditori, servite da impianti moderni e veloci. Qui non c'è il turismo di massa: ci sono quelli che conoscono bene la geografia dello sci alpino, che sanno che le piste del comprensorio sono frequentate da molti campioni e da squadre agonistiche nazionali. Quest'anno le atlete dello squadrone da discesa svizzero hanno messo a punto nell'area dello Schwemmalm la preparazione per i campionati del mondo. Qui vengono a sciare i bolzanini e gli abitanti della Val di Non quando, nel weekend, vogliono schivare i «carneadi» che affollano stazioni più celebri. E, innamorati come sono della natura, vengono da queste parti anche perché dai 2658 metri della cima del monte Mutegg, dove arriva una seggiovia superveloce, possono godere di un panorama unico. Nei giorni di sole da un cielo blu che più intenso non si può, spuntano lontane dietro la prima catena di monti le vette del massiccio dell'Ortles, della Presanella, del Brenta, del Latemar, del Rosengarten, della Marmolada. Uno spettacolo unico al mondo che l'Unesco ha voluto venisse protetto come «santuario» della natura.
In inverno non c'è solo lo sci. Ci sono nove percorsi segnalati per gli amanti delle ciaspole, una pista da fondo che, se c'è abbondanza di neve, si snoda per 25 chilometri, l'impianto per il pattinaggio di Pracupola, la pista di slittino (anche in notturna) di Moscha, il centro Albl Lift di San Niccolò, dove si possono sperimentare le discese sui gommoni e i salti con gli sci. La proposta estiva è altrettanto ricca: ben 700 chilometri di sentieri ricamano i boschi della valle, mentre in primavera la Val d'Ultimo ha una proposta di nicchia molto speciale: la pesca della trota alla mosca, che si può praticare lungo i 22 chilometri del torrente Valsura, nei laghi bassi e, soprattutto, nei laghi di alta quota, come il lago Verde che si trova a 2529 metri sul livello del mare. L'acqua ricca di nutrimento accoglie pesci possenti, specialmente nel restringimento dei laghi. Si trovano la trota fario, l'arcobaleno, la marmorata, il salmerino di torrente e il salmerino di lago. Nelle sere d'estate, quando il cielo comincia a farsi rosa, si può praticare la raffinata tecnica della mosca secca. Chi non si sente all'altezza di questa difficile «arte di cattura» può usufruire dei corsi messi a disposizione dagli hotel Arosea e Waltershof. ( Fonte: www.gazzettadiparma.it)
Autore: Luigi Alfieri