Dal Monferrato alle Prealpi è un succedersi di meraviglie, naturali e storiche. Basta ricordare il Principato di Lucedio e il Bosco della Partecipanza, vicino a Trino, il Ricetto di Candelo e quello di Ghemme, la Serra di Ivrea e la Riserva della Bessa, il Parco delle Lame del Sesia, il castello di Rovasenda, il centro di Masserano, il borgo di Desana. Senza contare il Canale Cavour, che disegna con sapienza il territorio, il Naviglio di Ivrea, il Museo Macchine da Riso a Fontanetto Po e le numerose cascine, espressione del territorio diviso in grange produttive nel 700. Proprio Cavour, prima di occuparsi dell’Italia, sperimentò vicino a Trino il rinnovamento agricolo e socioeconomico nella sua tenuta. Ma alla fine lo spettacolo è quello delle risaie. Quell’acqua stagionale che tutto avvolge, che fa da specchio alle montagne e al paesaggio, che ospita aironi e garzette, è una rara perla (Per dormire e mangiare: Country House Borgo Ramezzana, Strada Provinciale 7, Trino (Vc), tel. 0161829412, www.borgoramezzana.it). Per chi ama il riso il primo Festival Nazionale del Risotto si svolge dal 28 aprile al 1˚ maggio, a Biella Fiere a Gaglianico. Un’occasione per vedere quattro grandi chef del risotto a confronto, con 40 ricette diverse, innovative o di recupero della tradizione, e una votazione che proclamerà il Risotto Italiano 2012.
Se il Piemonte con l’appendice di Pavia, è il cuore del riso italiano, con il magnifico carnaroli, un’area di 24 comuni a sud di Verona propone il vialone nano, che si coltiva anche nelle province di Vicenza (Grumolo delle Abbadesse, Presidio Slow Food) e di Rovigo. In particolare c’è da vedere Isola della Scala, con l’Abbazia, il Santuario della Bastìa, la Torre Scaligera: la riseria Ferron offre gli antichi macchinari della Pila Vecia per la lavorazione (Per dormire e mangiare: Hotel Alla Campagna, S.Giovanni Lupatoto (Vr), tel. 045545513, www.hotelallacampagna.com)
Il riso, in Europa, è arrivato con gli Arabi nell’VIII secolo. Il luogo è l’Albufera di Valencia, un vasto lago costale, collegato con il fiume Turia e i suoi canali di irrigazione. Ancora oggi la produzione risicola valenzana è importante: lo dimostra il più famoso dei piatti spagnoli, la paella. A Valencia c’è un bel Museo del Riso e vari percorsi lungo l’Albufera, con gite in barca nel Parco Naturale. (Per dormire e mangiare: Parador El Saler, Av. de los Pinares 151, El Saler (Valencia), www.parador.es).
( Fonte: www.lastampa.it)
Autore: Valerio Griffa