Geofite rizomatose, ovvero piante con un particolare fusto sotterraneo, detto rizoma, che ogni anno emette radici e fusti avventizi. Se a questa frase non riuscite neanche lontanamente a capire di cosa stiamo parlando, spalancate naso e polmoni se siete tra le Alpi in questo periodo dell’anno, specialmente in Valle d’Aosta. Già, perchè da queste parti l’arrivo della primavera ha portato la fioritura della Peonia officinalis, pianta protetta in tutta Europa, che cresce in luoghi pietrosi e asciutti, pendii erbosi e boschi fin oltre i 1500 metri.
A lei sono legate varie leggende: la più famosa vuole che Ade, dopo essere stato ferito da Eracle, chiamò al suo capezzale Peone, figlio di Asclepio, dio della medicina, affinchè lo guarisse. Peone lo guarì talmente bene che Asclepio fu colto da un crisi di gelosia verso il figlio così Ade, per salvare Peone, lo tramutò in una bellissima pianta, appunto la Peonia.
Rinomate sono anche le sue proprietà medicinali, considerata già dai tempi antichi il rimedio migliore contro l' epilessia, la dentizione, i dolori di testa, l’agitazione e l’ansia; molti sostengono che dia buoni risultati nei disturbi nervosi e che possa essere adoperata per la tosse oltre che per la dissenteria, i crampi e gli spasmi muscolari. La peonia è coltivata come pianta ornamentale fin dall'antichità: si racconta che il primo a dedicarsi alla sua coltivazione fu l'imperatore cinese Chin Ming nel 2700 a.c. In Italia è abbastanza rara, si può ammirare sulle Alpi e sugli Appennini ma purtroppo è minacciata dalla raccolta indiscriminata e come conseguenza di questo ben tutelata dalla legge regionale come specie di flora spontanea autoctona a protezione rigorosa.
Vale quindi la pena godersi da vicino gli spettacoli che la Peonia officinalis può regalare, approfittando magari delle splendide passeggiate lungo il sentiero che si snoda attraverso la suggestiva cornice della località Pessè di Perloz, un territorio pronto ad incantare chiunque grazie ai villaggi e ai pascoli in fiore. Si tratta di un meraviglioso angolo fiorito sulla Sella del Col Fenêtre che, tra i comuni di Arnad e di Perloz, si estende lungo le pendici dello spartiacque tra il Mont Fenêtre e la Croux Ciurma. Si cammina tra praterie, macereti, boschi di larice e boschi di faggio, avvolti dalla spettacolare fioritura della bella Peonia che da il meglio di se con i grandi fiori rosso carminio composti da cinque petali dalle vistose antere gialle. E non manca la fauna, in quanto l'ambiente circostante ospita volpi, camosci e caprioli ed è facile sentire il tambureggiare dei picchi e il cinguettio delle cincie.
Dal paese di Perloz si può percorrere in auto la strada fino a giungere ad un bivio dove si lascia sulla destra la deviazione per Nantey. Si risalgono i tornanti che attraversano la località Marine lasciando sempre sulla destra la strada per Ruine e quella per Cresta. Al bivio successivo si prosegue per Fey Dessous, a quota 1022 metri. Qui si può parcheggiare la macchina proseguendo sulla strada asfaltata fino alla corrispondenza del cartello stradale che indica le località Pessé, Pra, Ruina, Mont Crabun e il famoso sentiero.
Dal Pessé, dove si sale a quota 1307 metri, parte la mulattiera ben segnalata in direzione del Col Fenêtre. Il percorso dura circa due ore, non presenta particolari difficoltà tecniche né dislivelli impegnativi e si può intraprendere con ritmi lenti: l’unica cosa ad essere veramente impegnata è la mente, che entra a contatto con la natura incontaminata scoprendo angoli suggestivi, ritmi ed equilibri che trasportano fuori dal mondo.
Fonte: www.lastampa.it
(Nexta)